Progetto promozione lavoro: “La pandemia ci ha distanziati ma non divisi”

La presidente della cooperativa Maria Di Dino racconta come è stato vissuto da operatori ed utenti questo periodo di chiusura del centro socio-educativo: "Abbiamo aiutato le famiglie"

prima pietra cse cooperativa promozione lavoro olgiate olona marzo 2018

Come ha vissuto il grande sconvolgimento della pandemia di covid-19 una cooperativa che impegna disabili in attività lavorative? Il ritmo giornaliero annullato, reinventato grazie alla costanza degli operatori che – nonostante la distanza dagli utenti – sono riusciti a portare avanti una serie di progetti, riuscendo a creare un nuovo equilibrio tra il disabile e la famiglia.

A raccontarci questi lunghi e difficili mesi è la presidente della cooperativa Progetto Promozione Lavoro di Olgiate Olona Maria Di Dino che, in armonia con la sua equipe di educatori ha deciso di raccontare come è stato affrontato, e si sta vivendo, questa emergenza epidemiologica che ha stravolto il mondo intero.

Nella prima fase dell’emergenza abbiamo vissuto un periodo colmo di dubbi e di incertezza sul come operare e in particolare sulle modalità e i tempi di chiusura della cooperativa. A livello normativo nel periodo intercorrente dall’inizio dell’emergenza, alla prima decade del mese di marzo non vi erano norme chiare e specifiche per il settore sociosanitario e per i servizi educativi offerti in centri non residenziali, come il nostro. Non una comunicazione chiara dall’inizio, ma un susseguirsi di aggiornamenti e di notizie che, sia a livello nazionale sia a livello regionale e locale, hanno “dimenticato” di volgere lo sguardo al settore socio-assistenziale e i protocolli che venivano di volta in volta emanati non erano specifici per il nostro settore.

La sensazione vissuta è stata quella di farci sentire “dimenticati” e confusi sul come operare per offrire un servizio in sicurezza e attivare le giuste precauzioni nel nostro centro. Abbiamo cercato da subito di mettere in atto tutte le misure indicate dal Ministero della Salute per proteggere sia gli utenti disabili, sia gli educatori che continuavano a lavorare. Nonostante le difficoltà a reperire i DPI siamo riusciti a trovarli e abbiamo portato avanti l’attività fino al giorno 11 marzo, quanto è stata dichiarata, a livello mondiale, la pandemia.

Dal 12 marzo, nonostante la poca chiarezza delle norme, relative al mondo del sociale, abbiamo deciso di sospendere ogni attività e di chiudere la cooperativa. Decisione difficile ma obbligata perché vi erano troppe difficoltà e il rischio di contagio era molto alto. Nella prima fase della chiusura, nonostante le pesanti limitazioni e le difficoltà di operare con gli utenti a distanza abbiamo in primis cercato di mantenere aperto un canale di dialogo con le famiglie e con i ragazzi. Tutti ci siamo da subito attivati a mantenere un rapporto diretto sia tramite le telefonate alle famiglie sia tramite i messaggi, attraverso il gruppo WhatsApp creato con le famiglie e l’equipe completa della cooperativa. Le famiglie da subito si sono trovate a vivere una situazione nuova e con varie difficoltà quotidiane da affrontare. In quella prima fase noi ci siamo posti come uditori a distanza per offrire un supporto in attesa che tutti trovassero il loro equilibrio nella nuova quotidianità.

Ciascuno di noi ha cercato di mantenere la cooperativa ‘attiva’ nonostante la pesante limitazione di non poterci vedere e di dover programmare e gestire tutto a distanza. Ci siamo adoperati affinché i ragazzi potessero continuare, ad essere attivi a casa e abbiamo iniziato a proporre dei lavori e dei progetti che coinvolgessero tutti gli utenti. Ovviamente le famiglie in questa fase hanno avuto un ruolo essenziale e hanno, da subito, accolto positivamente e con entusiasmo le proposte avanzate dagli educatori instaurando una bellissima collaborazione tra equipe e famiglia. I tempi per la realizzazione dei lavori risentono della lontananza ma la cosa su cui come equipe stiamo puntando è il contatto e la vicinanza con i ragazzi che tra l’altro tende anche a dare un sollievo alle famiglie.

Le proposte avanzate fino ad ora sono diverse. Dalla realizzazione di un cartellone con foto e lavori dei ragazzi dal titolo “Lontani ma vicini”. Il lavoro terminato è stato diffuso sui social e condiviso da amici, volontari e simpatizzanti della cooperativa.

Il laboratorio a distanza “Raccontami una storia” è figlio di un laboratorio già iniziato in Cooperativa circa due anni fa. L’esigenza di dare voce alle proprie emozioni, alla personale identità di ciascuno dei ragazzi era confluita in questo laboratorio. Poter creare una storia partendo da una situazione e da dei personaggi creati dal nulla ha permesso e permette ai ragazzi di tenere viva la loro capacità immaginifica e creativa che dovrebbe appartenere a ciascuno di loro e anche di Noi. La creatività fa uscire dall’isolamento. Permette di mettere in moto un processo di elaborazione della realtà utilizzando lo strumento del racconto e della scrittura.

In questo periodo di quarantena ragazzi stanno vivendo emozioni contrastanti, emozioni che vanno dal piacere dello stare in casa alla paura per quello che succede attorno a loro e al terrore per l’incertezza del futuro. A tal proposito si è pensato di prendere spunto dalla scatola delle emozioni in stile Montessori e adattarla alle nostre esigenze. E’ stato chiesto quindi ai ragazzi, di tanto in tanto, di scrivere, disegnare, ritagliare tutto ciò che rappresenta il loro sentire, percepire, il loro vivere questo momento. Il lavoro proposto è stato quello di appuntare idee, frasi, pensieri, disegni, foto e tutto ciò che colpisce la loro sensibilità. Alla riapertura della cooperativa il materiale verrà discusso insieme e inizierà il lavoro della narrazione. Mai come in questo momento è necessario raccontare una Storia. La loro Storia. –

Giovedì 23 aprile per celebrare la giornata mondiale della Terra è stato proposto ai ragazzi di seguire sul canale Youtu.be sia il video “L’uomo che parlava agli alberi” sia “Miracles”. Stimolando, per chi voleva, un confronto e una discussione con il gruppo.

Per dare continuità all’attività di cineforum svolta in cooperativa è stato proposto ai ragazzi di seguire diversi film, stimolando successivamente il commento degli stessi e la discussione. Ovviamente modulata in base alle attitudini personali.

È stato proposto di realizzare un video accompagnato da una canzone di Eugenio Bennato già utilizzata nelle prove del nuovo spettacolo teatrale “Un Corpo Negato” della nostra compagnia teatrale “Un po’ Fuori” che vede la partecipazione anche di altri servizi e la nostra cooperativa come capofila. Il video è stato condiviso sui social attraverso la pagina Facebook della stessa Cooperativa e pubblicato il 19 aprile anche dalla stampa locale, le proposte hanno voluto dare continuità dei progetti volti all’integrazione delle persone diversamente abili da noi proposti durante gli anni. È stato realizzato anche un video, con le immagini inviate dai ragazzi con un saluto, in omaggio alla festa del 25 Aprile. Il video è stato pubblicato sulla pagina Facebook della cooperativa e condiviso da molti amici.

 

“L’anno di Leonardo rivisit-azione” è progetto con cui la cooperativa ha vinto il bando della Fondazione Comunità del varesotto. Già nella prima fase dell’emergenza abbiamo dovuto sospendere i laboratori con le strutture esterne che vi avevano aderito. In seguito il progetto, in accordo con la Fondazione, è stato congelato per essere ripreso in futuro. Per dare comunque una sorta di continuità al lavoro fatto si è pensato di coinvolgere i nostri ragazzi nella realizzazione di una mascherina chirurgica con tema Leonardo Da Vinci. I ragazzi dovranno, disegnare, stampare e colorare opere di Leonardo. Dovranno poi ritagliarle e incollarle su una mascherina chirurgica o simile e fare delle foto. Le immagini raccolte verranno utilizzate per realizzare un video che dia continuità al progetto già in essere e si chiamerà “L’anno di Leonardo rivisit-azione in quarantena”: Vi sarà in sottofondo la voce di un ragazzo che reciterà una narrazione, scritta da un educatore, e incentrata su Leonardo. Il fine del progetto sarà, come per tutti i nostri lavori, un messaggio sociale. Il video sarà pubblicato sui social e le immagini raccolte conservate per poter essere utilizzate in futuro per mostre o altri lavori. Una volta terminato il video proporremo anche alle altre strutture di aderire a questo lavoro producendo e conservando per quando ci rivedremo delle fotografie. Anche questo progetto è stato ben accolto sia dai genitori che dai ragazzi, i quali hanno dimostrato che se stimolati e supportati correttamente spesso riescono a superare i propri limiti.

In seguito ad alcune conversazioni telefoniche con le famiglie è emerso che in questo difficile momento sono principalmente le mamme a prendersi cura dei ragazzi, a tenerli occupati durante le giornate, ad aiutarli nel gestire le loro nuove emozioni, ad aiutarli a realizzare i lavori che noi educatori proponiamo. Inutile dire che la figura della mamma ha da sempre ricoperto un ruolo fondamentale nella vita di ogni uomo e in modo particolare in quella dei nostri ragazzi. Per questo in occasione della festa della mamma si è pensato di omaggiarle con un video-sorpresa. Alle famiglie sono state solamente chieste delle fotografie dei ragazzi: – da piccoli con la mamma – da grandi con la mamma – alcuni ragazzi non hanno più la mamma ma certi che la portano nel cuore e si rivolgono a lei nei momenti bui parteciperanno al lavoro con una fotografia con un cuore enorme disegnato. Per questo video la colonna sonora e il testo saranno inediti, creati appositamente per questo lavoro. Come sempre il video verrà poi pubblicato sui social nella speranza, con il messaggio che contiene, di toccare il cuore di ognuno.

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 08 Maggio 2020
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