Si ritorna in palestra: distanziamenti, turni e “suite” di allenamento

Dal 1 giugno è possibile tornare a fare sport nelle palestre. Ma come viene garantita la sicurezza? Siamo stati alla Olympus di Varese, alla Golden Gym a Busto Arsizio e nel Saronnese

Palestra Olympus al Campus di Varese

Anche in Lombardia lunedì 1 giugno potranno riaprire palestre e piscine. Una fase 2 che in questi luoghi è molto più complessa che per altre attività, attenendosi a regole molto scrupolose dato che si tratta di luoghi dove ci può essere un maggiore contatto fisico. Per capire come i gestori si stanno preparando a riaccogliere i propri clienti abbiamo fatto un giro in quattro strutture della provincia.

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Riapre la palestra Olympus al campus di Varese 4 di 12

La palestra Olympus di Varese

La palestra Olympus al Campus di Varese è pronta a riaprire con le sue “suite” sportive. «Appena è iniziata questa emergenza –  spiega il direttore del centro sportivo di via Pirandello Stefano Puricelli  – abbiamo cominciato a progettare la riapertura. Nonostante non fosse ancora chiaro cosa sarebbe accaduto, noi guardavano ai paesi asiatici che ci stavano precedendo. Ci è stato chiaro immediatamente che nulla sarebbe stato più come prima».

Dalla fine del lockdown totale, la palestra Olympus è diventato un cantiere per ricostruire completamente spazi e percorsi: «Abbiamo costruito delle “suite”, spazi personali di 5 metri quadri da prenotare, ben delimitati e distanziati. Ogni cliente ha a disposizione tre slot per fare l’attività scelta. Trova tutti gli strumenti di cui ha bisogno, sanificati. Una volta terminata la seduta, ripulisce tutto per l’utente successivo che arriva dopo circa 10 minuti. Ognuno può fare tre ore di attività alla settimana così da accogliere tutti i nostri iscritti».

Ogni giorno, la palestra viene santificata profondamente due volte: una all’apertura e una tra le 14 e le 15 quando vengono sospese le attività. « L’organizzazione delle sedute, delle lezioni e delle prenotazioni viene gestita attraverso un’app che ci permette di regolare i flussi». All’ingresso, il personale misurerà la temperatura e inviterà a togliersi le scarpe. Gli spogliatoi sono aperti ma ridotti al minimo, senza phon e con gli armadietti limitati : gli abiti vanno messi nelle proprie borse.

Palestra Olympus al Campus di Varese

Anche la piscina, che è stata svuotata e sanificata completamente, riapre per un numero ridotto di utenti: «La piscina è stata divisa in corsie e abbiamo creato postazioni di 7 metri quadri. L’impianto di areazione è stato igienizzato : l’aria che viene immessa è sempre fresca, non c’è ricircolo».

Durante l’attività fisica, non sarà obbligatorio indossare né guanti né mascherina: «Diciamo che la mascherina è raccomandata se si svolge un’attività blanda, senza potenza cardiaca. Moltiplicheremo poi i dispenser di igienizzanti».

Con spazi delimitati e presenze contingentate, la palestra ipotizza un calo di presenze del 50%: « La nostra media è di circa 600 clienti al giorno. Andiamo incontro alla bella stagione, un periodo che storicamente registra un calo di accessi del 30%. In questo momento torna utile: avremo modo di testare e affinare il sistema così da adottare tutte le migliorie in vista della ripresa autunnale».

La palestra Golden Gym a Busto Arsizio

La palestra Golden Gym a Busto Arsizio è una delle realtà storiche nel settore in città. Aperta dal 1982 la palestra di via Indipendenza è gestita da Fabio Gallazzi, ex-body builder agonista che ha iniziato proprio tra quelle mura ad allenarsi, fino a quando non ne è diventato il proprietario: «Siamo pronti ad aprire da circa 15 giorni – racconta – c’è un po’ di ansia ma anche tanta voglia di ripartire e rivedere questo luogo vivo».

Ci racconta che nell’ambiente delle palestre c’è un po’ di malcontento per il fatto che sono stati tra i primi a chiudere e gli ultimi a riaprire: «Hanno trattato la nostra categoria un po’ come si trattano gli untori – commenta amaramente – e hanno messo sullo stesso piano palestre da 1000 clienti e realtà come la nostra che ne ha 150. Avrebbero dovuto lasciar decidere le riaperture ai sindaci e non a chi sta a Roma o Milano».

Polemiche a parte spiega come funzionerà la ripartenza: «Gli ambienti sono stati sanificati e predisposti per il distanziamento. I clienti potranno entrare solo su appuntamento, gli spogliatoi potranno essere utilizzati solo per cambiarsi le scarpe, terremo una distanza di 3 metri tra uno e l’altro e per questo la capienza massima sarà di 15 persone (la palestra è di 350 metri quadri), non si dovrà indossare la mascherina durante l’attività fisica e ogni attrezzo dovrà essere igienizzato dopo ogni utlizzo».

Fabio Gallazzi spera di potersi rialzare in fretta ma dipenderà da molti fattori: «Abbiamo perso tre mesi netti di fatturato – racconta -; ho ricevuto i 600 euro di marzo e aprile ma servono fondi per coprire questo buco che si è creato. Anche per i prossimi mesi prevediamo un calo del fatturato perché non tutti si fidano a tornare ora in palestra».

Due palestre a Uboldo e Lainate

Anche nel Saronnese le palestre si preparano a riaprire. Nell’impianto dell’ “Area Sport & Fitness Club” di Uboldo si è proceduto a costruire un percorso ad hoc per l’accesso, con un ingresso e un’uscita separate. Le aree all’interno della struttura, divise tra l’area attrezzi e le sale dedicate ai corsi di fitness, sono state organizzate con del nastro adesivo posto sulle superfici per delimitare gli spazi e garantire una distanza di due metri e mezzo tra gli utenti. Tanti attrezzi sono stati eliminati per guadagnare spazio e garantire il distanziamento interpersonale all’interno della struttura, mentre l’area esterna rimarrà chiusa.

Diverse misure di prevenzione anche nella struttura “Gestisport” di Lainate. Anche qui percorsi differenti per l’ingresso e l’uscita: tutte le attività avverranno solo su prenotazione preventiva, con un tempo limite di 75 minuti per fruire dell’area attrezzi. Ogni sette giorni prima dell’apertura avverrà una pulizia totale dell’impianto tramite appositi macchinari, e giornalmente si svolgeranno igienizzazioni e sanificazioni tramite pompe elettriche nebulizzanti. I corsi di fitness vengono distanziati di 15 minuti l’uno dall’altro: questo lasso di tempo sarà dedicato al ricambio dell’aria con l’apertura delle porte d’emergenza e alla sanificazione dell’ambiente e degli strumenti utilizzati alla presenza degli istruttori. Si cercherà di sensibilizzare il più possibile l’utilizzo degli armadietti mantenendo la distanza di un metro, e tutto ciò che sarà depositato al loro interno (scarpe, indumenti e accessori vari) dovrà essere contenuto all’interno di borse o sacchetti

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 29 Maggio 2020
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