“Salva il nido”: la Lipu lancia l’appello per difendere il futuro delle rondini

La campagna vuole informare e coinvolgere in modo diretto i cittadini a diventare custodi dei nidi, segnalando la presenza di eventuali minacce

Rondini

Rondini, rondoni e balestrucci sono incredibili migratori, che ogni anno compiono un viaggio di oltre diecimila chilometri, superando mari e deserti, per tornare nei luoghi riproduttivi e annunciare, con i loro voli acrobatici, l’arrivo della primavera.

Purtroppo, nonostante siano specie protette, il loro numero negli ultimi anni è in drammatico declino: cambiamenti climatici, riduzione degli habitat, pesticidi e agricoltura intensiva sono alcune delle cause. Non solo: troppe volte si assiste alla distruzione di intere colonie e dei loro nidi per mano dell’uomo.

Capita così che al loro arrivo possano trovare i nidi distrutti, bruciati o rimossi dagli edifici, perché accusati di sporcare, o perché non rispondenti a esigenze estetiche. Oppure spesso vengono avviati lavori di ristrutturazione negli edifici proprio nel pieno del periodo riproduttivo, con la conseguente distruzione o abbandono dei nidi.

Lipu Varese lancia la campagna informativa Salva il nido per informare e coinvolgere in modo diretto i cittadini a diventare custodi dei nidi, segnalando la presenza di colonie ed eventuali minacce.

E’ utile sapere che eventuali problemi legati al guano possono essere risolti facilmente posizionando un asse sotto i nidi, mentre i vantaggi di averli come coinquilini sono molto più consistenti: queste specie si nutrono di insetti, come mosche e zanzare, eliminando in modo del tutto naturale migliaia di insetti ogni giorno.

Inoltre, dato che si stratta di specie la cui nidificazione è storicamente legata agli edifici, è proprio in ambito urbano che bisogna fare gli sforzi maggiori di conservazione, evitando di intraprendere ristrutturazioni nel periodo riproduttivo negli edifici dove sono presenti. In tal senso la Lipu da diversi anni propone all’attenzione delle amministrazioni comunali la Delibera salvarondini, un atto da adottare per contribuire efficacemente alla salvaguardia.

Bisogna ricordare che rondini, rondoni e balestrucci sono tutelati da normative europee e nazionali, e la distruzione dei nidi in periodo riproduttivo, oltre a mettere a rischio la sopravvivenza di specie già in drastico calo, comporta conseguenze dal punto di vista giuridico.

La Direttiva europea 409/79 CEE, recepita in Italia tramite la Legge n. 157/92 e dall’articolo 635 del codice penale, stabilisce il divieto di distruggere o disturbare la fauna selvatica durante il periodo di riproduzione. Inoltre la convenzione di Berna, ratificata in Italia con Legge 503/1981, stabilisce gli stessi divieti e classifica le rondini, rondoni e balestrucci fra le specie strettamente protette perché a rischio di estinzione. I cittadini possono segnalare chi distrugge i nidi o provoca qualsiasi forma di disturbo a queste specie ai Carabinieri Forestali.

Spiega Stefania Villa, delegato Lipu Varese: «Nel passato rondini, rondoni e balestrucci costruivano il nido in natura ma nel corso dei secoli, con la progressiva riduzione dei loro habitat a favore di manufatti urbani e agricoli, queste specie si sono progressivamente adattate a vivere in nuovi contesti, in una pacifica convivenza che ha sempre portato beneficio sia a queste specie e sia all’uomo. Ma i rapidi cambiamenti cui andiamo incontro oggi rischiano di avere ripercussioni negative. Ci appelliamo affinchè ci sia sensibilizzazione da parte di amministratori e cittadini nella tutela di queste specie e dei loro nidi, che sono protetti da normative europee e nazionali: distruggere un nido in periodo riproduttivo è reato. Ma è anche importante comprendere che averli come coinquilini deve essere motivo di orgoglio, per l’alto valore in termini di biodiversità. Invitiamo così i cittadini a diventare custodi dei nidi».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Maggio 2020
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