Sergio Moia colonna della Cisl varesina va in pensione

Dal 2015 era al regionale per occuparsi di formazione e mercato del lavoro. «Continuerò nel ruolo di sindacalista per passione»

sergio moia

«Oggi per me finisce il tempo del sindacalista di professione, continua quello del “sindacalista” per passione, una scelta di vita, felicemente declinata, per un lungo periodo, anche nel lavoro».  Con queste parole Sergio Moia, sindacalista per passione e una vita passata ai massimi vertici della Cisl varesina, ha annunciato il suo pensionamento su Facebook.

Dopo la laurea in storia e filosofia alla Statale di Milano, con una tesi sulla “Formazione della Cisl in provincia di Varese”,  e i primi incarichi nella formazione sindacale e nel recupero dell’archivio storico, Moia assume il ruolo di coordinatore didattico presso lo Ial, il centro di formazione della Cisl di Varese che allora aveva sede a Caronno Pertusella, dove si organizzavano i primi corsi di formazione nell’ambito di progetti di riorganizzazione aziendale, cofinanziati dalla Comunità Europea.

Nel 1981 avviene il passaggio alla Fim provinciale, i metalmeccanici della Cisl,  allora dentro la Flm provinciale, nel momento in cui si stava riorganizzando con il passaggio dalla provincia ai territori. Moia percorre i diversi livelli della sua organizzazione territoriale, dalla responsabilità di zona a quella di segreteria, per essere infine eletto nel 1987 segretario generale della categoria.

Moia ha sempre ricoperto ruoli importanti nel sindacato. Sono le sue indubbie capacità organizzative, la serietà e la tendenza ad aprirsi al nuovo che gli permettono di sviluppare con largo anticipo progetti sindacali legati all’immigrazione straniera e all’inclusione.
Al termine del 2015, dopo la fusione con la Cisl di Como e terminato il suo mandato di segretario della Cisl dei laghi, assume un nuovo impegno nella Cisl Lombardia come operatore politico del dipartimento mercato del lavoro e formazione professionale. Il passaggio viene sancito con queste parole: «Nei 14 anni di lavoro sul campo nel territorio di Varese, mi sono convinto, con tanti altri dentro e fuori il sindacato, che il nostro sistema sociale va in gran parte riprogettato, dai sistemi organizzativi dentro le aziende, alle politiche del lavoro e del welfare nel territorio. Mi sono anche convinto, e in questo caso in compagnia di pochi, che questo lavoro può indubbiamente essere favorito da riforme generali, ma deve essere costruito in gran parte con sperimentazioni concrete al livello territoriale e aziendale. Le risorse ci sono e si trovano soprattutto nell’intelligenza e nell’intraprendenza delle organizzazioni sociali e delle istituzioni che ci vogliono mettere testa, determinazione e volontà. Fino ad oggi non lo hanno fatto abbastanza, ma non è mai troppo tardi per cominciare. Il mio nuovo incarico nella Cisl della Lombardia, sarà per me una nuova sfida per provarci di nuovo».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 30 Maggio 2020
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