Arriva in consiglio regionale il progetto di legge contro le violenze in corsia
Verrà discusso nella seduta del 30 giugno il progetto di legge bipartisan per contrastare i frequenti episodi di violenza nei confronti degli operatori sanitari
Sarà discusso dal Consiglio regionale nella seduta del 30 giugno il progetto di legge bipartisan per contrastare i sempre più frequenti episodi di violenza nei confronti degli operatori sanitari.
Il progetto di legge, frutto del gruppo di lavoro coordinato dai consiglieri Franco Lucente (FdI) e Carmela Rozza (PD), è stato approvato ieri all’unanimità nella seduta congiunta delle Commissioni Affari istituzionali (presieduta da Alessandra Cappellari – Lega) e Sanità (presieduta da Emanuele Monti – Lega).
«Da oltre un anno porto avanti con convinzione questo progetto di legge che ora arriva all’attenzione dell’Assemblea lombarda – ha dichiarato Franco Lucente –. Un risultato molto atteso dagli operatori e di cui ringrazio tutti i consiglieri».
«Si tratta di un passo avanti importante perché abbiamo dato forza di legge alla tutela del personale in servizio nei nostri ospedali, di fronte al fenomeno delle aggressioni delle quali sono vittime – ha sottolineato la consigliera Rozza -. Il testo approvato dalla due Commissione è il risultato dello sforzo profuso dal gruppo di lavoro, di cui sono stata componente, e che è riuscito a fare una sintesi di due testi, rendendo efficace il documento».
Il provvedimento, che non specifica le tipologie di intervento da attuare, prevede di fornire al Servizio Sanitario Regionale, sulla base di linee guida predisposte dalla Direzione regionale Sanità, indirizzi tecnico-organizzativi e procedurali comuni su tutto il territorio lombardo per prevenire e gestire il rischio in ambito lavorativo.
Un Tavolo tecnico, cui parteciperanno Regione, direttori degli ospedali, organizzazioni sindacali di medici ed infermieri ed altre figure tecniche, sarà di supporto alla DG Welfare per studiare provvedimenti in tema di sicurezza sui posti di lavoro, sulla base di dati relativi alle aggressioni al personale.
Nello specifico, le norme si applicano alle strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche e private accreditate, le Agenzie di tutela della salute (ATS) e l’Agenzia regionale emergenza urgenza (AREU).
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