Casciago, 130 quintali di liquami nei torrenti, denunciato agricoltore

L'agricoltore accusato di aver sversato due intere autobotti di deiezioni animali in un torrente affluente di un immissario del lago di Varese

Liquami nel Valle Luna, una denuncia

Così tanti liquami nei torrenti immissari del Lago di Varese da far cambiare i colore dei corsi d’acqua: 130 quintali di deiezioni bovine provenienti da allevamenti della zona sono così finite nelle acque.

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Per questo la segnalazione arrivata ai carabinieri forestali è stata la scintilla che ha fatto scattare le indagini che hanno portato alla denuncia di un agricoltore della zona, titolare di un agriturismo.

I Forestali della Stazione di Arcisate, in servizio di emergenza
ambientale hanno operato in collaborazione con i vigili del fuoco di Varese,  sulle sponde del torrente San Lorenzo, affluente del torrente Valle Luna a sua volta corpo idrico ricettore immissario del lago di Varese, riscontrando così un inquinamento causato dallo sversamento di un ingente quantitativo di liquami.

L’allarme è scattato lo scorso 12 giugno, col sopralluogo sul posto da parte delle forze dell’ordine.

Partono le indagini che hanno consentito ai militari di individuare il sospettato: si tratta del gestore di una azienda agricola della zona, accusato di aver svuotato parte della vasca di raccolta delle deiezioni degli animali caricandole su di una autobotte per uso agricolo della portata di 65 quintali e a mezzo di questa aveva scaricato il contenuto nel torrente per ben due
volte consecutive, sversando un totale di circa 130 quintali di liquami.

Della vicenda è stata investita anche Arpa, Autorità di bacino ed enti locali per intraprendere i necessari interventi di bonifica a tutela della risorsa idrica.

La persona ritenuta responsabile è stata denunciata alla Procura della Repubblica di Varese per l’ipotesi di reato prevista e punita dagli art. 192 e 256 del D.lgs. 152/2006, norma di riferimento per la tutela delle risorse
ambientali. In particolare le sanzioni previste sono l’arresto da tre mesi a un anno o l’ammenda da 2.600 a 26.000 euro se si tratta di rifiuti non pericolosi oppure l’arresto da sei mesi a due anni e l’ammenda di pari importo se si tratta di rifiuti pericolosi.

Questa attività si pone nell’alveo delle quotidiane attività di prevenzione e repressione dei reati in danno dell’ambiente svolte dai Carabinieri Forestali di Varese impegnati anche nei controlli in materia di rischio idrogeologico, polizia fluviale e lacuale, controlli ittico-venatori e monitoraggi ambientali.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 19 Giugno 2020
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