“Gli alberi all’area feste erano infestanti, nessun progetto commerciale sulla zona”

La maggioranza ha convocato la Commissione territorio per discutere dell'area feste di via Carreggia. Vito Rosiello ha spiegato i motivi del disboscamento. Proto: "Sono le piante più comuni della brughiera"

Cardano al Campo generico

«Gli alberi dell’area feste di via Carreggia che abbiamo tagliato erano infestanti. La Quercus rubra, o quercia rossa, è un albero esotico che, anche secondo una direttiva dell’Unione Europea, può provocare danni alla biodiversità e andrebbe quindi estirpato. In più, quegli alberi erano pericolosi e rischiavano di cadere». Così Vito Rosiello sulla lunga e a tratti rovente discussione sul taglio degli alberi nell’area feste e in via Adige a Cardano al Campo, finalmente approdata su un terreno istituzionale. L’amministrazione ha infatti convocato in sala Spadolini una Commissione territorio con due punti all’ordine del giorno: area feste e ex Stere.

Finora le polemiche erano state sui social e sui giornali, tra accuse, risposte e chiarimenti. Le liste di opposizione (Progetto Cardano e Cardano è), il Partito Democratico e alcune associazioni cittadine avevano apramente criticato la decisione, per le conseguenze negative dei tagli sugli eventi che tradizionalmente si tengono ogni estate.

In Commissione è intervenuto Vito Rosiello, da marzo assessore ai lavori pubblici (delega che in questo caso si incrocia con quella all’ambiente, detenuta da Meri Suriano non presente però in sala), spiegando che «il 17 dicembre è stato pubblicato sull’albo pretorio l’atto che prevedeva proprio il taglio degli alberi nelle due aree. Come mai nessuno ha contestato la decisione in quel momento?». «Nell’atto pubblico si parlava genericamente di potatura e taglio, niente a che vedere con quanto poi fatto» hanno risposto in coro Vincenzo Proto (Progetto Cardano) e Paola Torno (Cardano è).

Rosiello ha proseguito spiegando le motivazioni dei tagli: «Ci sono state diverse problematiche negli anni. Alcuni tronchi sono caduti, il tetto del palazzetto dello sport è stato danneggiato, la copertura del campo da calcetto e anche l’impianto d’illuminazione. Bisognava intervenire su tutti gli alberi, come ci è stato detto dai tecnici del Parco del Ticino». Il lavoro però non è finito: «Ora rimangono i ceppi sui quali stanno già spuntando diversi rami. L’idea è di intervenire anche su quelli per estirparli. Dopodiché – ha sottolineato – non abbiamo intenzione di portare nessun progetto commerciale nell’area, anche perché il pgt prevede che quella sia un’area sportiva».

«Il disboscamento – ha ribattuto Paola Torno – è avvenuto a metà marzo, in regime di lockdown; lo abbiamo scoperto solo tramite segnalazioni dagli abitanti delle vie circostanti. Non ci si accusi di mancato intervento, perché non potevamo proprio muoverci in quel periodo». Critica la qualità dell’intervento in via Adige («È stato fatto male, sono rimasti diversi sfalci») e si dice lieta, con una punta d’ironia, di aver scoperto che «non ci sono piani di tipo commerciale per via Carreggia. Meno male, perché quella è un’area a cui tutti i cittadini sono legati da anni. Ci sarebbe piaciuto scoprirlo prima».

Anche Proto si scalda sull’area feste, che dice di aver frequentato sin da bambino: «Tutti i cardanesi la conoscono bene. È un patrimonio di tutti, dei genitori, dei ragazzi e delle scuole. È grave quello che è stato fatto. Il 40% del territorio di Cardano è brughiera, la cui principale specie è proprio la quercia rossa. Quindi – si è chiesto – dovremmo radere al suolo tutte le piane della città?». Poi ne ha approfittato per rispondere ad alcune critiche piovute sulle minoranze nel corso degli ultimi mesi, riguardo all’utilizzo dei social. Le schermaglie non si sono mai fermate, ma gli animi si sono accesi nei giorni successivi al taglio delle piante: «Ci accusate di aver alzato i toni, ma – ha detto Proto – ci siamo presi dei rosiconi, dei kamikaze. Dovreste guardare in casa vostra. Voi, tra l’altro, rappresentate Cardano al Campo, e non potete permettervi un linguaggio sopra le righe come le persone qualsiasi». Non ha risparmiato critiche al sindaco Maurizio Colombo, non presente in Commissione: «Perché non usa un canale istituzionale per fare le comunicazioni ai cittadini?»

Il taglio degli alberi in via Carreggia ha in effetti movimentato il dibattito cittadino. Diverse associazioni hanno scritto alla giunta per chiedere chiarimenti e alcune di queste sono state definite «politicizzate»: «Ci sono arrivate delle lettere – ha dichiarato Rosiello – con toni decisamente poco consoni, tipici del dibattito politico. Noi comunque abbiamo spiegato i motivi della scelta: una scelta difficile anche per noi. Anche tra i nostri elettori ci sono persone deluse, sicuramente».

L’amianto nell’ex Stere

Il secondo punto all’ordine del giorno è stato solamente accennato. Si tratta del presente e del futuro dell’area di via Ferrazzi, quella Stere al centro di dibattiti da anni rinfocolati dalla nomina ad assessore di Vito Rosiello, ora nella duplice veste di membro della maggioranza e socio della società che detiene l’ex fabbrica. L’assessore ha brevemente informato i componenti della commissione delle ultime novità – la rimozione dell’amianto dal tetto della struttura – per poi andarsene, non prima di precisare la sua posizione: «Ho una piccola percentuale della società che ha una proprietà nell’area Stere. Questa ha fatto richiesta per due volte all’amministrazione per avere una variante di piano, ma ci è stata negata».

«Lei è qui come proprietario o come amministratore?» ha chiesto provocatoriamente Proto prima di dire che «gli interessi privati non dovrebbero interferire con il pubblico. Per questa comunicazione mi sarei aspettato l’assessore all’urbanistica (Angelo Marana, ndr); invece c’è Rosiello, non si sa in quale veste».

Stefania Rossetti, presidente di commissione, ha spiegato i passi avanti sulla struttura, precisando che «al momento non c’è nessun progetto. Quando ci saranno novità riconvocheremo la commissione». La società proprietaria della Stere, ha spiegato Rossetti, ha fatto richiesta all’amministrazione di dividere le spese, ma è stata rifiutata. «È stato trovato un accordo tra la società e l’amministrazione perché i costi fossero tutti a carico del privato» ha spiegato Giovanni Tagliente, lasciandosi scappare una frase: «Può essere che l’avvento di Rosiello nella giunta abbia dato una mano. Ma era nel nostro programma elettorale e l’abbiamo fatto».

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caccianiga.marco@yahoo.it
Pubblicato il 04 Giugno 2020
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