Crollo di Albizzate, gli indagati ora sono due

Oltre al proprietario dell'immobile, il cui crollo è costato la vita ad una mamma con due bambini, è al vaglio degli inquirenti anche la posizione del progettista. Si fa strada l'ipotesi del difetto di progettazione

sopralluogo crollo Albizzate

Non c’è solo il proprietario dell’immobile Antonino Colombo nel registro degli indagati della Procura della Repubblica di Busto Arsizio ma anche il progettista di allora che oggi ha più di 90 anni. Le ipotesi di reato sono sempre omicidio colposo e disastro colposo.

Man mano che la storia dell’immobile si dipana tra la mole immensa di documenti al vaglio del sostituto procuratore Nadia Calcaterra, si definiscono ruoli e nomi di chi è intervenuto per un motivo o per un altro nell’area dell’ex-cotonificio Bellora dove, mercoledì scorso, il crollo di 70 metri di cornicione ha tolto la vita a Soulaymane e Yaoucut, due bambini di 5 e 1 anno, e alla madre di 38 Fauzia Taoufiq.

Si fa strada l’ipotesi che vi possa essere stato un difetto iniziale di progettazione ma i tecnici sono al lavoro per capire come possa essersi palesato solo 30 anni dopo, alla luce anche del fatto che la proprietà (erede di chi costruì negli anni ’90) abbia sempre posto attenzione alla manutenzione dell’immobile.

Le indagini, dunque, proseguono mentre l’autopsia sui corpi delle tre vittime del crollo sarà effettuata giovedì in contraddittorio coi difensori (Luca Abbiati per Colombo e Cesare Cicorella per il progettista). Da quel momento i feretri torneranno nella disponibilità dei familiari per i funerali che, da quanto si è capito, dovrebbero svolgersi in Marocco. Lo stesso giorno verrà conferito anche l’incarico ai periti.

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 30 Giugno 2020
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