Decimate le sagre varesine: speranze per la Schiranna e per la Festa della Montagna

La Festa di Bizzozero e quella degli Alpini a Capolago sono state cancellate; in forse la gran parte delle "patronali." Schiranna in Festa lavora per aprire nel mese di agosto, gli Alpini studiando una serie di soluzioni per l'evento del Grande Albergo

festa della montagna campo dei fiori

Il decreto lo dice con chiarezza: da ieri – lunedì 15 giugno – è possibile anche organizzare sagre all’aperto, rispettando le regole e i distanziamenti ormai comuni a tutti gli eventi pubblici. Tra il dire e il fare però, ci sono una marea di prescrizioni che hanno scoraggiato molti dall’allestire molte di quelle che erano delle vere tradizioni estive, anche a Varese.

Gli organizzatori di una delle sagre che animavano il mese più caldo, la festa di Ferragosto a Bizzozero, si sono già da tempo arresi, e anche gli organizzatori della festa alpina di Capolago, dopo molti dibattiti e tentativi di trovare una soluzione, hanno “alzato le braccia”: la festa di luglio non si farà. Situazione analoga per le parrocchie, anche se  per le feste patronali più lontane nel tempo si attende ancora prima di decidere definitivamente l’annullamento.

Gli unici che ancora stanno cercando di “trovare la quadra”, ma solo in vista del mese agosto, sono la festa dell’Unità alla Schiranna, che normalmente si estendeva da giugno a settembre, e la festa della Montagna al Campo dei Fiori, che si svolge normalmente nei giorni intorno a ferragosto.

«Noi ci stiamo dando ancora una settimana-dieci giorni per decidere il da farsi – spiega Bassano Falchi, anima da anni dell’organizzazione di Schiranna – Di sicuro, se comunque decideremo di provarci, non potremo che farla in quattro o cinque weekend di agosto, anche solo per avere il tempo di organizzare la nuova situazione, ma mi sto ancora confrontando con tutte le sezioni coinvolte. Continuiamo a fare calcoli, anche perché va valutata con cura la sostenibilità economica: con i distanziamenti, il tendone della Schiranna avrebbe una capienza massima di 170 coperti».

«Noi stiamo lavorando da tempo, confrontandoci anche con il Comune, per fare comunque qualcosa, anche se in modo molto più ridotto rispetto agli anni passati – spiega invece  Antonio Verdelli, a capo del Gruppo Alpini di Varese – Siamo facilitati dal fatto che abbiamo una sola entrata, che quindi può essere monitorata più facilmente, secondo le direttive comuni a tutti. Ovviamente tutti gli eventi collaterali, dal concerto alla motoadunata alpina, non saranno organizzati. E non è pensabile né che alla festa arrivino navette strapiene, né impegnare Autolinee Varesine per fornire autobus con, magari, una decina di persone. Stiamo però cercando in tutti i modi di trovare una soluzione per garantire la festa: stiamo pensando a cose anche molto fantasiose, come creare una app per prenotare il tavolo in modo che possa entrare solo chi sa già di avere un posto, o di istituire un take away a valle, per chi non potrà salire. Insomma, ce la stiamo mettendo tutta e nel giro di poco tempo diremo qualcosa di più certo».

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 16 Giugno 2020
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