Dieci anni senza Riccardo

Riccardo Prina era un uomo di cultura, un bravo giornalista, un critico d’arte e di fotografia pungente e capace. È stato tra i primi redattori di VareseNews e ha poi fondato e diretto "Artevarese.com”

Generico 2018

(nella foto, il ritratto artistico di Giorgio Vicentini donato all’associzione Amici di Riccardo Prina)

Riccardo Prina era un uomo di cultura, un bravo giornalista, un critico d’arte e di fotografia pungente e capace. Aveva spunto, idee, era acuto, brillante e sapeva mettere a suo agio chi lavorava al suo fianco, che fossero suoi coetanei, giornalisti navigati o giovani stagisti arrivati da poco in redazione.

Oggi, 30 giugno 2020, sono già dieci anni che Riccardo non è più con la moglie Francesca e con i figli Arianna e Leonardo, oltre che con tutti noi. Aveva 41 anni e se ne è andato dopo una lunga malattia, salutato da tantissimi amici e colleghi che gli volevano bene e lo stimavano.

Per raccontare l’arte e il mondo degli artisti ci vuole una particolare sensibilità, oltre che la competenza ed una certa emozione. Riccardo aveva tutte queste qualità insieme all’acuta visione che permetteva l’analisi lucida di una ricerca, di un percorso artistico o la genesi di un’opera. Riccardo ha dato tanto alla cultura varesina e non solo; mancano i suoi studi, soprattutto quelli più recenti dedicati alla fotografia, i suoi articoli e la sua ironia.

È stato tra i primi redattori di VareseNews, per cui si occupava con passione e serietà cultura, sport (seguiva il basket e ha vissuto in prima persona, firmando decine e decine di pezzi, lo storico scudetto dei Roosters nel 1999), cronaca e tanto altro. Ha poi fondato e diretto “Artevarese.com, portale dedicato ad una delle sue grandi passioni.

Qualche anno fa, nel 2016, gli è stata dedicata un’aula nel “suo” liceo classico, il Cairoli di Varese ed è ormai giunto alla decima edizione il premio di fotografia all’interno del Premio Chiara nato da una sua idea e che porta orgogliosamente il suo nome. Ha lasciato un segno in tutti quelli che lo hanno conosciuto e hanno avuto la fortuna di lavorare insieme a lui o di percorrere con lui un pezzo, anche piccolo, di strada.

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Pubblicato il 30 Giugno 2020
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