Entra nel vivo il risanamento del lago di Varese con l’impianto di pulizia delle acque profonde

Dopo l'installazione delle boe per l'analisi delle acque è stato ora attivato l'impianto per il “prelievo ipolimnico“, una delle azioni dell'accordo quadro che permette la riossigenazione del bacino

lago di varese attiva

È stato avviato per un test mercoledì 10 giugno sul lungolago di Biandronno al “Trampolino“, l’impianto per il prelievo ipolimnico, una delle azioni principali tra quelle previste per raggiungere l’obiettivo di risanare le acque inquinate del lago di Varese.

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Attivazione impianto ipolimnico a Biandronno 4 di 5

Si tratta di un impianto formato da una serie di condotte che consente il prelievo delle acque più profonde, cariche di inquinanti e di fosforo, affinché possano venir trattate e consentire la riossigenazione del bacino e per contrastare i fenomeni di eutrofizzazione.

Per l’occasione era presente anche l’assessore regionale all’Ambiente Raffaele Cattaneo, accompagnato da Marinella Colombo, consigliere Provincia di Varese, Massimo Porotti, sindaco di Biandronno e presidente dell’Associazione Comuni Rivieraschi e Giuseppe Giorgetti, assessore del Comune di Biandronno.

«Oggi faremo un primo test sull’impianto per il prelievo ipolimnico, che sarà uno dei passi per garantire la balneabilità del lago per il 2023», ha spiegato l’assessore Regionale all’ambiente Raffaele Cattaneo, anche se l’impianto rimarrà acceso per un primo periodo di prova e nel mese di luglio è stato annunciato un incontro pubblico coi cittadini per presentare i risultati della prima riattivazione e illustrare il progetto di risanamento del lago nella sua interezza.

«Insieme al posizionamento delle boe, questo rappresenta un altro evento concreto. Regione ha stanziato altri 300mila euro per sostenere queste attività. Stiamo poi lavorando assieme al sindaco di Biandronno per il posizionamento dei pannelli solari che garantiranno l’approvvigionamento elettrico per il funzionamento dell’impianto», ha aggiunto Cattaneo.

Il quadro elettrico dell’impianto che risale agli anni Novanta verrà sostituito e consentirà il controllo in remoto della strumentazione, sono state sostituite valvole e posizionati sensori. L’impianto si serve di una condotta che pesca l’acqua nel punto più profondo del lago e la porta a un chilometro di distanza, nel fiume Bardello.

Quello di oggi è uno dei passaggi contenuti nell’accordo di programma per il risanamento del lago di Varese firmato nell’aprile 2019 che si basa su diverse azioni: interventi di miglioramento del reticolo fognario, monitoraggio dello stato delle acque, e appunto la riattivazione dell‘impianto di prelievo ipolimnico.

Anche l’azione di monitoraggio delle acque ha avuto un importante traguardo in questi giorni. La scorsa settimana è stata avviata la procedura di installazione delle boe limnologiche che in questi giorni sono state posizionate nelle acque del lago di Varese. Si tratta di apparecchiature per le rilevazioni dei dati sulla qualità dell’acqua ed è stata installata proprio in prossimità dell’immissione del Bardello, l’emissario del lago di Varese che riceverà le acque dall’impianto di prelievo ipolimnico.

boe lago di varese

Sulle boe sono installati dei sensori per la misurazione dei parametri fisico chimici (quali pH, ossigeno, temperatura) e dei pigmenti del fitoplancton, le microalghe responsabili di vistose “fioriture”, oltre a parametri meteorologici.

Queste tre azioni saranno poi accompagnate da un’attività di salvaguardia e tutela dell’area protetta e da progetti di comunicazione, promozione e sensibilizzazione verso l’intervento nel suo complesso.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Giugno 2020
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