Il Centro Aiuto alla Vita non si ferma: 55 famiglie aiutate durante il lockdown

L'associazione del Medio Verbano è riuscita a proseguire nella propria attività nel periodo di chiusura. Ora cerca aiuto per non far mancare generi di prima necessità a neo-mamme e famiglie in difficoltà

Riflessologia plantare mamma bambino

L’emergenza dovuta al Covid-19 ha messo in difficoltà anche le associazioni del territorio che si occupano del prossimo e che – spesso con la dovuta discrezione – permettono a chi è meno fortunato di ricevere aiuti e sostegni. Una di queste realtà è il Centro di Aiuto alla Vita del Medio Verbano, una Onlus che opera attraverso le sedi di Laveno Mombello e di Luino e che da molti anni fa leva su una rete di volontari che prestano il proprio tempo per l’associazione.

Un’esperienza che sta ripartendo a pieno regime, dopo un periodo in cui le attività sono state forzatamente ridotte e in cui sono state annullati gli appuntamenti che caratterizzavano il calendario dell’associazione, permettendo nel contempo la raccolta di fondi e di materiali: dalla vendita delle primule nelle parrocchie al pranzo annuale con la lotteria e via discorrendo. Nei mesi del lockdown, sono comunque proseguite le iniziative di sostegno: grazie all’aiuto delle unità di Protezione Civile dei diversi paesi e della Croce Rossa, il CAV ha potuto consegnare pacchi di aiuti a tutte le 55 famiglie assistite.

Accanto al supporto pratico (cui hanno partecipato, con donazioni, numerosi privati e la Caritas del Decanato di Laveno), le volontarie sono riuscite a continuare – via telefono – anche l’attività del supporto psicologico con le mamme e le donne che si sono rivolte al CAV per ricevere aiuto. «Abbiamo continuato a sostenere le mamme già in difficoltà, durante la gravidanza, perché non si facessero prendere dalla paura del virus e della solitudine oltre che del futuro incerto – scrivono le volontarie in un comunicato – Abbiamo continuato ad aiutare le mamme dopo il parto ad affrontare i problemi di tipo economico già presenti, ma aggravati dalla crisi socio-sanitaria. Vogliamo continuare a farlo perché ogni bimbo che nasce è un dono che va accolto e custodito con cura».

Ora però, il CAV del Medio Verbano chiede un aiuto a un numero più ampio di sostenitori, per proseguire sulla strada dell’aiuto e dell’accoglienza. L’associazione ha messo a disposizione due conti correnti a cui destinare eventuali donazioni: uno con Intesa Sanpaolo (Iban: IT91R0306909606100000121953) e uno con Banco Posta (Iban: IT13UO760110800 0000 12891214). I soldi raccolti saranno utilizzati principalmente per acquistare beni di prima necessità per i neonati, dai pannolini agli omogeneizzati a tutto ciò di cui hanno bisogno le mamme e i loro bambini. In questo momento inoltre, il CAV ha attivato una campagna per il “5 per mille”: in questo caso, il codice fiscale da segnalare nella dichiarazione dei redditi è 92001560124. Per qualsiasi informazione sono attivi i numeri di telefono 0332-667111 (Laveno Mombello) e 331-8541252 (Luino Voldomino).

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Giugno 2020
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