Il progetto del Polo Culturale, la biblioteca dentro al Maga di Gallarate
L'intervento procomprende anche un ampliamento di 200 metri quadri con un soppalco
La biblioteca di Stoccarda e quella di Nembro nella Bergamasca, ma anche la Tama Art University di Tokyo. Sono le realtà con cui ambisce a confrontarsi (e da cui un po’ prende ispirazione) il Polo Culturale di Gallarate.
Progetto della giunta Cassani, arrivato ora ai primi disegni, che ruota intorno soprattutto a una mossa: portare la biblioteca civica dentro al museo Maga. Un po’ perché il Maga ha bisogno di altri fondi per sostenersi – e questa operazione trasferisce fondi dal Comune – un po’ in ottica di reale integrazione tra due diverse istituzioni culturali cittadine, come spiegava l’assessore alla cultura Massimo Palazzi.
Lunedì 8 giugno, in commissione, il sindaco Andrea Cassani e l’assessore Palazzi hanno portato il primo progetto dell’intervento, realizzato dallo Studio Rtp Mascazzini+Tortorelli: il gruppo di progettazione comprende gli architetti Roberto Mascazzini e Davide Tortorelli e l’ingegnere Emilio Panzeri (Polistudio, Barzanò, Lecco).
La definizione di massima degli spazi era già stata indicata, con il piano terra dedicato alla biblioteca (vedi qui), il primo piano a museo e “cultura digitale (vedi qui), il secondo piano a museo e sale conferenze (vedi qui). I render – li trovate nella galleria fotografica – danno ora più “corpo” al progetto.
L’intervento prevede anche un ampiamento di circa 200 mq con una “struttura in carpenteria di tipo prefabbricato” che avrebbe il vantaggio di “costi certi e ridotti rispetto all’edilizia normale, tempi brevissimi di realizzazione, smontaggio semplificato, riduzione degli scarti e riciclaggio degli elementi a fine vita”. Sarebbe una struttura autoportante, per superare un problema un po’ insolito per un edificio recente ma che in parte era già emerso, vale a dire la mancanza di “dati certi sulle strutture esistenti”.
Il progetto non convince l’opposizione, in particolare il Pd: c’è un po’ l’idea che i vantaggi della integrazione in un unico luogo siano controbilanciati se non vanificati dalla riduzione di spazi per entrambe le istituzioni culturali (una biblioteca più piccola, un museo più piccolo, in sostanza). D’altra parte un’altra parte di opposizione – segnatamente l’ex sindaco Edoardo Guenzani – legge nel progetto una ridefinizione del ruolo del Maga, dopo le ambizioni di dieci anni fa. L’accorpamento convince in pieno la maggioranza.
Di fatto il Polo Culturale e il rifacimento della piazza della stazione sono anche i due progetti che l’amministrazione Cassani mette sul piatto per l’ultimo anno di governo della città, in vista delle elezioni 2020. E per questo c’è da aspettarsi che i due progetti – confermati anche nel difficile quadro che si annuncia per la crisi Covid-19 – saranno molto presenti nel dibattito politico cittadino.
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