Quasi come in guerra, così i “bocia” hanno aiutato Mornago
Il gruppo Alpini di Mornago è sceso in campo per controllare gli ingressi al supermercato e consegnare il cibo donato al comune: «Un'esperienza faticosa ma bellissima»

A fare i turni al Tigros di Mornago hanno scelto di andare i “bocia”. I “veci” non l’hanno presa bene ma non c’era alternativa: l’addestramento in montagna tempra la mente e il fisico ma non può nulla contro il Covid-19.
Quindi i giovani alpini hanno indossato il loro cappello con la penna e per 35 giorni hanno coperto, con quattro turni, le 11 ore di apertura del supermercato dalle 8.30 alle 19.30. «Eravamo un bel gruppo di 14 persone – racconta Paolo Seletti, responsabile del Gruppo Alpini Mornago – e cinque alla volta coprivamo i turni. Tigros ha organizzato i carrelli solidali, noi avevamo il compito di raccogliere il cibo e consegnarlo al Comune che poi si occupava della distribuzione. Siamo partiti aiutando quattro famiglie, siamo arrivati a 25, servite sei giorni la settimana con un pacco famiglia a testa. Il servizio è proseguito fino al 16 maggio e adesso le famiglie seguite sono 20».
Numeri: questo periodo di pandemia ci ha abituato a sentire sciorinare ogni giorno cifre su cifre; col tempo abbiamo capito che dietro ogni numero c’è una storia e quella del carrello solidale non fa differenza: «I primi giorni la gente in coda per entrare al supermercato era smarrita, spaventata – racconta Paolo Seletti – Ci dicevano che sembrava di essere in guerra. La nostra presenza ha contributo a rasserenare un po’ gli animi. Sarà perché gli Alpini toccano il cuore delle persone, da sempre e anche questa volta all’ingresso del supermercato ci sorridevano, ci ringraziavano per quello che stavamo facendo. Ci siamo risollevati a vicenda. Gli ultimi giorni sono stati davvero impegnativi: eravamo stanchi, un po’ provati ma sapevamo di dare un contributo importante alla nostra comunità».
Sono stati una decina i carrelli caricati di cibo regalati dai clienti, ma i punti di raccolta erano tre in ambito comunale quindi le borse della spesa sono state molte di più.
«Noi abbiamo raccolto il cibo donato e poi lo abbiamo consegnato al Comune che ha provveduto allo smistamento. Sappiamo comunque che le famiglie aiutate erano molte, oggi il numero per fortuna si è un po’ ridotto. Adesso torneremo alle nostre normali attività – dice ancora Paolo Seletti -: aiutare le associazioni e gli oratori a coordinare e gestire le feste ma non solo, noi partecipiamo ogni anno alla colletta alimentare e organizziamo iniziative per raccogliere fondi. In questi mesi abbiamo aiutato il Ponte del Sorriso e abbiamo contribuito ad acquistare un ventilatore polmonare per l’ospedale da campo di Bergamo».
Il gruppo dei 50 Alpini di Mornago, più una decina di amici del Alpini, adesso si è riunito. Veci e bocia di nuovo insieme, forti in guerra e in pace.
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