Bloccati a Malpensa, il volo da Santo Domingo era organizzato dal Ministero degli Esteri
Lo strano caso dei venti dominicani, alcuni dei quali residenti in Italia, che sono stati respinti alla frontiera per ragioni sanitarie. Ora si lavora almeno per "evitare una scomoda permanenza in aeroporto"

“La Polizia di Frontiera non ha potuto che adottare, al fine di tutelare la salute pubblica, un provvedimento di respingimento alla frontiera”. È un bel pasticcio, quello combinato tra Santo Domingo (Repubblica Domenicana) e Malpensa, che ha visto una ventina di cittadini dominicani – almeno in parte residenti di fatto in Italia – bloccati alla frontiera e rimandati in Centro America.
Il caso è stato sollevato ieri da VareseNews, contattato da alcuni famigliari e persino un datore di lavoro di persone bloccate in aeroporto e – ancora adesso – in attesa di reimpatrio, a causa delle rigide misure sanitarie verso la Repubblica Domenicana.
L’aspetto paradossale è che i viaggiatori dominicani erano a bordo di un volo La Romana–Milano Malpensa, NO996, che era operato dalla compagnia aerea Neos in collaborazione con il Ministero degli Esteri per riportare in Italia i molti connazionali rimasti all’estero, in ogni parte del mondo, in questo periodo di emergenza sanitaria legato alla pandemia da virus Covid-19.
Allo sbarco a Malpensa “con enorme sorpresa” la Polizia di Frontiera si è resa conto che a bordo c’erano anche oltre venti cittadini dominicani i quali, evidentemente, erano riusciti a prenotare il volo in autonomia, al di fuori delle procedure eccezionalmente previste per tali voli, in gergo denominati “rescue”.
Sulla base delle regole vigenti “la Polizia di Frontiera non ha potuto che adottare, al fine di tutelare la salute pubblica, un provvedimento di respingimento alla frontiera” nei riguardi di tali persone “che, fino alla fine dello stato di emergenza nei paesi considerati ad alto rischio di diffusione dell’epidemia, non potranno rientrare in Italia”.
I viaggiatori sono ancora bloccati in aeroporto a Malpensa, ma dovranno rientrare in Repubblica Dominicana, con il primo volo utile messo a disposizione per il ritorno. “Sono in corso sforzi congiunti da parte del vettore e delle autorità nel tentativo di limitare quanto più possibile agli sventurati passeggeri una scomoda permanenza in aeroporto“, chiarisce la questura. Nella giornata di lunedì si parlava di una attesa fino a giovedì.
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