Dall’avvocato allo studente: la carica degli “angeli della spesa”
Sono 48 le persone che ad agosto hanno scelto di fare i volontari agli empori della Caritas. Gualzetti: «La solidarietà è il capitale più prezioso in questi tempi incerti»
Ci sono l’avvocato, il fotografo, il giornalista. Ma anche il pensionato, lo studente e la casalinga. Il veterano che ha scelto come regola di vita quella di dedicare un po’ del suo tempo agli altri. Ma anche il neofita. Sono gli “angeli della spesa” i volontari che dalla prossima settimana per tutto il mese di agosto entreranno in servizio agli Empori della Solidarietà.
I minimarket dove si acquistano prodotti di prima necessità senza denaro ma con una tessera a punti, resteranno aperti questa estate per far fronte all’accresciuta domanda di aiuti dovuta al Coronavirus. Per affiancare gli operatori e dare il cambio alle tante persone che in questi mesi si sono messe a disposizione con grande generosità, Caritas Ambrosiana aveva lanciato a metà luglio un appello. All’invito dell’organismo caritativo della Diocesi di Milano hanno risposto in 48. Le persone che hanno offerto il loro aiuto hanno un’età compresa tra i 18 e i 68 anni, sono più donne (28) che uomini (20). E hanno esperienze di vita molto diverse tra loro. Ci sono professionisti in carriera. Ma anche chi nel mondo del lavoro non è ancora entrato. E altri che ne sono usciti per raggiunti limiti di età. Un quarto di loro non ha mai svolto attività di volontariato prima d’ora, un quinto non sapeva dell’esistenza degli Empori.
Tra i professionisti c’è chi spiega di scegliere l’estate per fare del volontariato perché è il periodo dell’anno in cui ha più tempo libero. Tra chi non ha mai fatto esperienze di questo tipo in precedenza, c’è chi dichiara di aver accettato l’invito della Caritas per dare il proprio contributo in questo momento particolarmente difficile per il Paese.
Gli “angeli della spesa” si occuperanno dell’accoglienza delle persone e aiuteranno gli operatori a tenere in ordine il magazzino e a disporre sugli scaffali i prodotti negli Empori della Solidarietà di Varese (via Padre Marzorati, 5b), Saronno (via Francesco Petrarca, 1), Garbagnate (via Bartolomeo Cabella 2), Molteno (via Poscastello 1), Milano Barona (via San Vigilio, 45) , Milano Lambrate (via Pitteri 54), Milano Niguarda (via Padre Luigi Monti 20). La loro attività si svolgerà dal 3 al 31 agosto. C’è chi coprirà un intero turno (tre ore al giorno) per tutto il periodo. C’è chi ha preferito concentrare gli sforzi per un periodo più breve.
«Purtroppo andiamo incontro a un autunno difficile a causa dell’arresto delle attività economiche durante il lockdown. Non sappiamo a settembre se ci sarà una ripresa e se sarà per tutti. In questo scenario d’incertezza, la solidarietà tra le persone è il capitale più importante che dobbiamo preservare e di cui dobbiamo avere cura. La risposta al nostro appello per gli Empori dimostra che fortunatamente il virus non lo ha intaccato, anzi al contrario, ha ancora di più motivato le persone. Non era una reazione scontata», sottolinea Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana.
Attualmente gli Empori e le Botteghe della Solidarietà sostengono 8.062 persone, il 35% in più rispetto al periodo precedente all’emergenza sanitaria: una percentuale che sale al 66%, considerando la sola città di Milano. Da quando è stata dichiarata l’emergenza sanitaria, nel mese di marzo a oggi, queste persone hanno ricevuto complessivamente 430 tonnellate di generi alimentari e beni di prima necessità, grazie all’impegno di 10 operatori sociali e 103 volontari.
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