La pista provvisoria per gli sport del ghiaccio potrebbe sorgere all’antistadio di Masnago

Lo spiega il sindaco Galimberti dopo che le porte del PalAlbani sono rimaste chiuse al termine del lockdown. Un controllo dei Vigili del Fuoco ha messo in luce la necessità di interventi sul lato sicurezza. Il disappunto di HST (nuoto) verso il nuovo progetto

palaghiaccio

Il PalAlbani di Varese sembra non avere pace, nemmeno ora che tutto è apparecchiato per il suo completo rifacimento. Come noto, l’impianto nato negli anni Settanta che da anni deve fare i conti con numerosi problemi strutturali, verrà profondamente rinnovato grazie a un bando di project financing che è stato vinto da AEVV Impianti (una società partecipata da Acsm-Agam) in collaborazione con Progetto Nuoto.

Tutto, poche settimane fa, pareva andare nel verso giusto e cioè verso un’ultima stagione con l’assetto attuale prima dell’inizio dei lavori, così da permettere alle diverse società sportive di proseguire nella propria attività, chi sul lato ghiaccio e chi su quello piscina. A complicare le cose però ci si è messo un ulteriore problema: a fine maggio un controllo dei Vigili del Fuoco ha evidenziato ulteriori problemi sul fronte della sicurezza (non, a quanto pare, a livello strutturale ma proprio nella gestione dei flussi di persone) per risolvere i quali sarebbe necessario spendere una cifra nell’ordine delle decine di migliaia di euro. A questo punto, l’impianto di via Albani non è quindi stato riaperto dopo lo stop per l’epidemia e sul futuro prossimo delle attività c’è un grande punto di domanda.

Chi si è fatto sentire è HST, ovvero Happy Sport Team, la società che da tanti anni si occupa del lato nuoto e pallanuoto, la quale contesta il progetto vincente per il nuovo PalAlbani. «Non capisco come possa aver vinto un progetto in cui non è prevista una piscina estiva, la vasca grande molto bassa e la vasca piccola una forma che non favorisce il nuoto di base – scrive Silvia Cattaneo, presidente di HST, invitando nel contempo a una campagna social a favore della propria società – Con queste caratteristiche le nostre attività sono senza dubbio gravemente penalizzate. La pallanuoto è destinata a sparire, e tutta la scuola nuoto sarebbe impostata in modo diverso; si può ipotizzare uno svuotamento lento e progressivo di tutte le categorie di nuoto e pallanuoto». Anche Marcello Amirante, presidente dell’associazione “I Glaciali” ha portato la propria solidarietà ad HST in occasione della presentazione dell’Italian Open Water Tour.

Per il momento invece non si è espresso – almeno ufficialmente – il club più in vista, i Mastini Varese Hockey, che stanno seguendo l’evolversi della situazione perché hanno ovviamente depositato l’iscrizione alla prossima Italian Hockey League della quale sono uno dei team di riferimento.
«Da parte nostra c’è la massima attenzione a quanto sta accadendo e la disponibilità a collaborare perché la stagione del palaghiaccio riparta regolarmente – sottolinea invece Matteo Cesarini, presidente dei Varese Killer Bees, ovvero il club che ha in gestione l’intera struttura da diversi anni. Cesarini preferisce non addentrarsi nelle questioni tecniche ma è determinato a ricordare una cosa: «Al PalAlbani lavorano sessanta persone: mi preme sottolineare l’importanza che ha l’impianto per tutte queste famiglie. Non può essere ignorata la loro posizione».

La questione è naturalmente sotto gli occhi anche dell’amministrazione comunale che aveva redatto un cronoprogramma per cui l’impianto si sarebbe potuto usare fino alla primavera per poi lasciare spazio ai muratori. Ora però la situazione è cambiata e a Palazzo Estense ci si interroga se abbia senso spendere diverse migliaia di euro in interventi che dopo pochi mesi verrebbero cancellati dalle demolizioni. «Stiamo lavorando a una soluzione per la pista ghiacciata – spiega il sindaco Davide Galimberti – Più precisamente abbiamo individuato un’area dove posizionare una pista provvisoria a norma di regolamento che permette ai club di pattinaggio e hockey di svolgere la propria stagione sportiva. L’area è quella dell’antistadio di Masnago, dove c’è un campo di calcio in terra su cui posizionare la struttura per il ghiaccio». Una sorta di “ritorno a casa”, visto che la prima pista cittadina – la cosiddetta Giazéra – era posta di fronte, dove oggi c’è il McDonald’s.

«Sappiamo – conclude Galimberti – che i tempi sono ristretti, però abbiamo già coinvolto la stessa AEVV e nelle ultime settimane abbiamo accelerato una serie di questioni, visto che conosciamo le necessità della squadra di hockey e delle altre società del ghiaccio». Per quanto concerne la parte “acqua” invece, l’amministrazione sta spostando le attività nelle altre piscine cittadine e anche HST avrebbe ricevuto questo tipo di proposta.
L’argomento sta scaldando, nel frattempo, anche la politica con la Lega che ha attaccato la maggioranza di Palazzo Estense attraverso le parole del consigliere regionale Monti e del commissario cittadino Angioy. Dall’altra parte, la risposta più gettonata, è che l’impianto di via Albani ha bisogno di interventi da tanti anni e – sottinteso: le precedenti amministrazioni del Carroccio – solo ora è stato dato il la a un progetto pronto per la realizzazione. L’impressione è che sul ghiaccio si giochi anche un pezzo della prossima partita elettorale.

Aggiudicati i lavori per il “PalAlbani”. Sul tetto anche due campi di paddle

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 16 Luglio 2020
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