La Regione Lombardia vista dai consiglieri varesini

In occasione del 50esimo anniversario, i consiglieri si "confessano": qual è il loro primo ricordo, come vivono l'istituzione, come vedono il futuro

pirellone

La Regione Lombardia ha compiuto 50 anni, e il consiglio regionale ricorda questo “compleanno” con una seduta speciale alla presenza del primo presidente: Piero Bassetti. Davanti a lui ci sarà tutta l’attuale assemblea, tra i quali ci sono anche sette eletti in provincia di Varese.

Come vivono il consiglio regionale, e l’intera istituzione lombarda, i nostri rappresentanti? Abbiamo provato a chiederlo: ad ognuno di loro abbiamo domandato cosa rappresenta l’istituzione regione Lombardia, qual è il loro primo ricordo nel palazzo, e che ruolo immaginano nel futuro dell’ente.

Ecco le loro risposte, in rigoroso ordine alfabetico.

Samuele Astuti, PD

«Per me, ma penso per tutti, il consiglio regionale è un importantissimo luogo di democrazia e di ascolto delle istanze di tutti. Poi però dev’essere anche luogo di sintesi: tra territori, associazione, sindacati, imprese, cittadini» risponde Samuele Astuti, alla sua prima esperienza in Consiglio.

Il suo ricordo del Pirellone è recentissimo: « Sono entrato più volte in regione Lombardia, anche prima di diventare consigliere: per convegni, riunioni e altro. Ma la visione che ho in testa è solo una: quella della mia prima seduta nel consiglio regionale. E’ stata una grande emozione entrare nel palazzo, due anni fa».

Per Astuti, nel futuro: «Le istituzioni regionali riusciranno ad avere senso e peso se riusciranno a nominare sempre più donne e uomini capaci. Se non saremo in grado di esprimere persone competenti e appassionate, anche gli organi rischieranno di diventare insignificanti».

Francesca Brianza, Lega

«Regione Lombardia è un ente virtuoso, che in questi primi 50 anni ha saputo ben rappresentare i suoi abitanti. Un’istituzione che è cresciuta nel corso dei decenni, superando sfide inimmaginabili e conquistando il ruolo che oggi la vede primeggiare tra tutte le altre regioni, anche a livello Europeo» a parlare così è Francesca Brianza, il cui primo ricordo del “Palazzo” risale a 20 anni fa.

Più precisamente: «All’anno 2000. Quando, appena laureata, collaboravo con il gruppo consiliare della Lega – spiega – Il mio è un cammino iniziato da lontano, che mi ha portato nel 2013 ad essere eletta in consiglio Regionale, nel 2015 ad essere nominata assessore e oggi a ricoprire il ruolo di Vicepresidente del Consiglio Regionale».

Per il futuro Brianza vede: «Una Regione ancora più virtuosa e più vicina alle istanze dei territori e dei suoi abitanti. L’obiettivo è quello dell’autonomia: perché solo raggiungendo questo traguardo potremo spingere al massimo l’incredibile potenziale di questa istituzione».

Roberto Cenci, Movimento 5 Stelle

«Per me è una istituzione vicina al cittadino» spiega Roberto Cenci, al suo primo mandato come rappresentante dei 5 Stelle. «Ho lottato per essere consigliere e ora sono orgoglioso di farne parte, perché in questo modo ho la possibilità di raccogliere le istanze dei cittadini per trasferirle su un piano più politico ed esecutivo. E infatti, ho potuto affrontare diverse questioni: dalla balneabilità del lago di Varese al collegamento di Monteviasco».

Il primo ricordo del Pirellone, per Cenci, è «Una bella impressione: Regione Lombardia è organizzata molto bene. Ovviamente ero emozionato nel far parte di questo contesto ma, francamente, ero anche in pensiero: mi sono chiesto se ero davvero all’altezza del compito. Però allo stesso tempo ero anche orgoglioso di far parte di quella che è, di fatto, la terza camera nazionale».

Nel pensare alla Regione nel futuro: «Penso a una istituzione ancora più autonoma, a misura di cittadini. Determinati argomenti dovrebbero essere nazionali, ma per una infinità di cose spicciole la Regione dovrebbe avere una autonomia maggiore».

Giacomo Cosentino, Lombardia Ideale

«Per me la Regione Lombardia rappresenta il cuore non solo produttivo ma anche culturale dell’Italia –  Esordisce Giacomo Cosentino, rappresentante di Lombardia Ideale, la lista civica che ha sostenuto Attilio Fontana – In questi due anni e mezzo di carica ho avuto l’occasione di scoprire territori fenomenali ed eccellenze straordinarie, in questo senso. A livello piu affettivo la Lombardia è casa mia, il luogo dove sono cresciuto dal punto di vista sia umano che professionale»

Il suo primo ricordo: «È stato quando sono entrato nell’aula del Pirellone: mi sono reso conto che stavo sedendomi in posti in cui molte persone avevano reso la Lombardia grande e ho sentito il peso del mio ruolo. Un’emozione doppia: perchè con me c’era anche mia mamma, visto che per quella prima seduta era possibile portare un’ospite e io ho scelto lei».

Per Cosentino la Lombardia: «Sarà il futuro dell’Europa – conclude – Qui si sta sviluppando il polo scientifico all’Expo, nuove infrastrutture ospedaliere o stradali come Pedemontana, e poi sono previsti grandi eventi come le Olimpiadi, che metteranno ancora di più questa regione sotto una luce internazionale».

Emanuele Monti, Lega

«Per me Regione Lombardia rappresenta la casa: mia e di tutti i lombardi – spiega Emanuele Monti, consigliere della Lega e presidente della commissione sanità – E’ l’istituzione che più di tutte rappresenta noi e il territorio, nonchè quella che sa federare le grande diversità territoriali: dalla montagna, alla collina, al lago, alla città metropolitana di Milano».

Il suo primo ricordo, come per quasi tutti: «È il mio ingresso in consiglio regionale nel 2016, subentrato a Francesca Brianza – spiega – Ricordo di avere varcato le porte dell’assemblea regionale con molta emozione, con tutti i consiglieri seduti. Ricordo la bandiera della Regione, la rosa camuna, che lì in aula mi testimoniava il grande impegno che stavo andando ad assumere».

Per quanto riguarda il futuro della Regione Lombardia, Monti sottolinea che: «Deve prendere un ruolo guida. Innanzitutto con una maggiore autonomia: deve avere la capacità economica e decisionale per poter fare la differenza nei settori in cui è impegnata, dai trasporti alla sanità. Ma deve avere anche un ruolo nazionale, fare da guida. Il Covid ha messo un’ombra sulla nostra Regione, ma il suo è e dovrà essere sempre più un ruolo chiave, ispiratore per le altre regioni d’Italia»

 

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

Il web è meraviglioso finchè menti appassionate lo aggiornano di contenuti interessanti, piacevoli, utili. Io, con i miei colleghi di VareseNews, ci provo ogni giorno. Ci sosterrai? 

Pubblicato il 07 Luglio 2020
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