“Il salvataggio dell’ospedale non è una faccenda esclusiva di una parte politica”

Gian Paolo Terrone, Ambasciatore delle repubblica di Uzupis e noto organizzatore di eventi culturali in città, lancia un messaggio alle parti politiche in merito alla petizione dedicata all'ospedale cittadino

Ospedale di Saronno

«Pessimo esempio quello offerto dagli esponenti delle formazioni politiche locali che si rifiutano di appoggiare e sostenere una petizione popolare tesa alla salvaguardia dei servizi ospedalieri del nosocomio locale». Esordisce così Gian Paolo Terrone, Ambasciatore delle repubblica di Uzupis, noto organizzatore di eventi culturali in città, nel suo messaggio sulla petizione dedicata all’ospedale cittadino e promossa da Obiettivo Saronno.

«La salvaguardia della presenza fattiva dell’ospedale sul nostro territorio non è e non sarà mai da considerare una faccenda in esclusiva di una parte politica – prosegue Terrone -. Queste differenziazioni politicamente strumentali non fanno onore ai politici locali. Certi temi sono d’interesse trasversale le differenze sono accettabili su altre tematiche, non in questo caso. Fomentare divisioni tra la popolazione è un atto da irresponsabili. Questi atteggiamenti disgreganti aiutano ad allontanare la cittadinanza dalla politica sana, quella che opera sempre e comunque nell’interesse di una costruzione di un’identità comune in cui potersi riconoscere».

«Da dei candidati a Sindaco di tutti mi sarei aspettato delle posizioni profondamente diverse – continua Terrone -. Spaccare la Città per opportunismo di bandiera e di affermazione di potere è azione oggettivamente disdicevole per qualsiasi candidato a rappresentare la cittadinanza tutta, anche quella che non li voterà mai.  Le pubbliche scuse non basterebbero a cancellare eventuali revisioni di posizione.
Per tutto quell’elettorato che appare nella parte bianca della torta è difficile dare credito alle promesse dei vari libri dei sogni che citate come programmi elettorali. Mi auguro che restiate con i soli voti dei soliti militanti acritici e tifosi ultras. Peccato non saper prendere coscienza che una comunità non la si governa con le logiche del contro; l’avversario non è non sarà mai il nemico da abbattere, da eliminare».

«Queste sono logiche pessime che non fanno onore a nessun candidato alla carica di sindaco della comunità, questi potranno essere sindaci di circa un quarto della comunità, ad andar bene, il restante non sono loro elettori. Un esamino di coscienza sarebbe sempre opportuno prima e dopo le elezioni – conclude -.  Sono deluso da tanti amici/conoscenti che tacciono, che fanno finta di non vedere, che si dimostrano omertosi nella protezione cieca dei loro capi. Su queste basi non vi dimostrate di essere in grado di costruire una società migliore. Quale sindaco potrà rappresentarmi? Quale sindaco può darmi la garanzia di essere trattato alla pari degli altri cittadini suoi sostenitori, suoi militanti di casacca? Se c’è un candidato sindaco che opererà in posizione non contro ma a favore me lo faccia sapere, potrei anche decidere di appoggiarlo».

Manuel Sgarella
manuel.sgarella@varesenews.it

 

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Pubblicato il 18 Luglio 2020
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