Scuole superiori pronte a ripartire, ma sui trasporti è il caos

Il confronto tra la Provincia e gli istituti secondari si è concluso definendo piccoli lavori strutturali per adeguare le aule. La trattativa si concentra sui pullman dove le nuove esigenze si scontrano con la mancanza di risorse e certezze

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La scuola riaprirà regolarmente il 14 settembre. Ne è certo il consigliere provinciale Mattia Premazzi che ha la delega all’Istruzione, cioè segue le scuole superiori del Varesotto.

Dopo una serie di incontri con i dirigenti, divisi per aree territoriali, si è arrivati alla conclusione che le lezioni riprenderanno in presenza anche se non tutti gli alunni saranno al loro posto in classe: « Abbiamo condiviso diverse ipotesi con i dirigenti e i sindaci – spiega Premazzi – i presidi hanno definito ipotesi di lavoro che riguardano soprattutto attività all’interno degli istituti da sottoporre a qualche piccola modifica. Sono state individuate le modalità e chiesti interventi strutturali ma di piccolo o piccolissimo impatto, interventi che i dirigenti stanno gestendo attraverso i PON o con i finanziamenti in arrivo del Miur».

La modalità prescelta è quella dello scaglionamento con due turni di ingresso, uno alle 8 e uno alle 9.30/ 10.00, piuttosto che uno al mattino e uno al pomeriggio. C’è unanimità a voler concentrare tutto nelle aule tradizionali evitando, se non in piccoli contesti e limitati, ambienti esterni che solleverebbero criticità sia dal punto di vista della sicurezza del personale e degli studenti sia di quello della sanificazione. Le ore saranno di 45 minuti e alcune scuole riprenderanno le attività di sabato.

Rimane ancora una grandissima incognita che è quella dei trasporti: « Stamattina abbiamo fatto il primo incontro con i dirigenti e l’Agenzia del trasporto pubblico. Confronti più stretti e limitati a fasce territoriali saranno effettuati nel corso dei prossimi giorni. I presidi hanno fornito sul numero di studenti movimentati ogni giorno: in base a quei numeri, l’Agenzia del trasporti pubblico ha effettuato alcune simulazioni che ora andranno concordate con i dirigenti. Cerchiamo di costruire un’offerta il più possibile tarata sulle zone territoriali e le scuole».

«Abbiamo inviato una petizione firmata da 46 sindaci al Prefetto per apra dei tavoli tecnici sui trasporti. Siamo ancora attendendo una risposta» Paola Reguzzoni, consigliere provinciale con delega al trasporto pubblico, è seriamente preoccupata: « Organizzare i pullman scolastici in questa fase è determinante. Ma non abbiamo risposte sull’incremento delle risorse, necessarie a variare i collegamenti come richiesto da questa emergenza. Questa settimana si svolgeranno dei tavoli per aree territoriali con i dirigenti da una parte e le aziende di trasporto dall’altra. Devono trovare un modello che soddisfi il bisogno ma, in questo momenti, con le risorse degli anni passati. Cioè una missione impossibile».

Tra le ipotesi sul tavolo c’è anche quella di utilizzare i pullman gran turismo, quelli a due piani, attualmente fermi per mancanza di gite ed escursioni: « Ma sono costi aggiuntivi – commenta Paola Reguzzoni – siamo quindi daccapo. Stanno acquistando i nuovi banchi monoposto, è davvero una spesa utile? Non sarebbe meglio spostare quei fondi sul trasporto scolastico?».

Il distanziamento sociale porterà allo scaglionamento che dovrà prevedere quasi il raddoppio delle corse: « Ma chi paga questi servizi extra? Noi pianificheremo un modello in base agli attuali finanziamenti poi aggiungeremo le modifiche necessarie quantificando i costi. Costi che qualcuno dovrà coprire ma, quel qualcuno, non potranno essere le famiglie né, tantomeno, i comuni».

Anche i treni sono chiamati a portare modifiche al loro servizio scolastico: « C’è un grosso problema anche sull’individuazione e quindi la quantificazione degli abbonamenti. Mancano poco meno di due mesi e non si sa che tipo di servizio avranno bisogno i ragazzi: giornaliero? due o tre volte alla settimana? e quanto costerà?
C’è, inoltre, ancora aperta la questione degli abbonamenti non usufruiti nella primavera scorsa a causa del lockdown: ma non possono essere le aziende di trasporto a ripianare quel mancato utilizzo perchè tutte loro hanno comunque mantenuto il servizio continuando a viaggiare. Le risposte devono arrivare oggi, non possiamo più aspettare: servono più risorse, chi le mette? Regione? Stato?Dobbiamo saperlo subito»

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Pubblicato il 28 Luglio 2020
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