Soggiorno studi in Irlanda a settembre: la scuola chiede il saldo, i genitori scrivono al Ministro

Il viaggio era stato deliberato nel gennaio scorso. Attualmente non rientra tra quelli annullati dal DPCM. La scuola chiede di dare conferma della partecipazione e ricorda che esiste la penale per il ritiro

irlanda

Una gita obbligatoria? È quello che lamenta un gruppo di genitori della scuola primaria di secondo grado Leva di Travedona Monate. La gita è, in realtà, un soggiorno studi in Irlanda, in altri tempi molto ambito, ma in questo periodo di pandemia globale lascia perplessi e  preoccupati i genitori dei 48 alunni iscritti.

Hanno così deciso di scrivere al Ministro Azzolina perchè la rinuncia all’esperienza estera non è così semplice come a dirsi.
È lo stesso presidente del Consiglio di Istituto a scrivere al Ministro e, per conoscenza, anche al Professor Carcano che è il dirigente dell’Ufficio scolastico, chiedendo che il loro caso si possa considerare alla stregua dei viaggi dell’anno scolastico 2019/2020 (che finisce giusto 3 giorni prima del soggiorno studio), così da poterlo annullare e ottenere il rimborso di quanto versato:

 

Egregio Ministro della Pubblica Istruzione,
Dottoressa Lucia Azzolina
Siamo un gruppo di genitori di una cinquantina di alunni di Seconda e Terza Media dell’Istituto Comprensivo Statale “G. Leva” di Travedona Monate in provincia di Varese che hanno iscritto, a febbraio/marzo 2020, in pieno lockdown, perché così richiestoci dall’Istituto scolastico, i loro figli ad un Soggiorno Studio in Irlanda previsto dal 3 al 9 settembre 2020, con sistemazione in famiglia, anticipando la quota di 200€ a ragazzo.

Le scriviamo perché, ad oggi (18 luglio 2020), ci viene richiesto dalla scuola di decidere se far partecipare o meno al soggiorno i nostri figli e sembra, nel caso in cui decidessimo di rinunciare ora al soggiorno, che non potremo ottenere il rimborso della cifra anticipata, come previsto dalla legge, perché questo viaggio di istruzione proposto dalla scuola è stato organizzato dopo la data del 31 agosto 2020: se così fosse RITENIAMO CHE CIÒ SIA INGIUSTO.
Ingiusto in un momento epocale come quello che stiamo vivendo e a causa delle continue notizie di nuovi focolai che stanno ancora circolando nel mondo.

Rischiamo inoltre di dover pagare anche una penale rispetto al costo del soggiorno pur non avendo alcuna certezza, ad oggi, della sua reale fattibilità a settembre, non solo rispetto alla sicurezza in generale, ma anche riguardo alle nuove notizie sulla possibile proroga dello stato di emergenza fino al 31 dicembre 2020, dichiarata dal primo ministro Conte nei giorni scorsi, e alle possibili proroghe da parte del Suo ministero per le gite scolastiche, i viaggi di istruzione e i soggiorni studio all’estero, e riguardo alla situazione delle leggi sull’emergenza COVID-19 in Irlanda.

A causa della pandemia da virus COVID-19, già con il D.P.C.M. 8 marzo 2020 art 2 i) sono stati sospesi i viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche comunque denominate, programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, sospensione successivamente confermata dal comma 6 dell’art. 2 del Decreto Legge 18/2020, che precisa che per tutto l’anno scolastico 2019/2020, vigerà la sospensione dei viaggi d’istruzione, delle iniziative di scambio o gemellaggio, delle visite guidate e delle uscite didattiche comunque denominate, programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado.

La sospensione dei viaggi e delle iniziative di istruzione era stata inizialmente disposta dagli artt. 1 e 2 del D.L. 6/2020 (poi abrogati dal D.L. 19/2020) per i comuni e le aree interessate dal contenimento del virus COVID-19. I successivi provvedimenti attuativi ne hanno esteso l’applicazione all’intero territorio nazionale, per periodi temporali limitati, legati alla vigenza delle misure di contenimento.

Con le più recenti disposizioni, si stabilisce in via generale, senza alcun limite temporale, la sospensione dei viaggi e delle iniziative di istruzione per l’intero anno scolastico 2019/2020 (che termina il 31 agosto 2020), anche oltre la durata dello stato di emergenza deliberato dal Consiglio dei ministri il 31 gennaio 2020, pari a sei mesi (quindi fino al 31 luglio 2020).
Il nostro viaggio è stato deliberato durante l’anno scolastico in corso, anche se la partenza è stata programmata per settembre, tre giorni dopo la conclusione dell’anno scolastico, secondo il legislatore.

Chiediamo a Lei in quanto responsabile di tutte le istituzioni che si occupano di scuola di garantire anche a noi il rimborso di quanto versato a fronte di un
viaggio che sarebbe auspicabile sospendere già fin da ora a causa di un’emergenza che non si è ancora spenta e non consente, ad oggi, di viaggiare in sicurezza
soprattutto per studenti di 12/13/14 anni e per i loro docenti.
Certi che comprenderà sia le nostre preoccupazioni sia la necessità di recuperare una cifra importante per i budget familiari, attendiamo una sua risposta in merito.

Distinti saluti,

I Genitori degli alunni delle classi seconde e terze dell’Istituto Comprensivo Statale “G. Leva” di
Travedona Monate in provincia di Varese

Firmato:
Giancarlo Panella
Presidente del Consiglio di Istituto – Istituto Comprensivo G. Leva di Travedona – Monate (VA)

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 27 Luglio 2020
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