Varese 2.0: “Tra consigli e commissioni delle meraviglie inizia la campagna elettorale”

Il Movimento interviene su temi caldi come la Commissione per i casi Covid al Molina, lo stadio Franco Ossola e il futuro della Caserma Garibaldi

consiglio comunale varese

“Stiamo assistendo, in questi periodo, a meravigliose evoluzioni delle forze politiche, roboanti annunci, altrettante roboanti repliche delle opposizioni, che testimoniano il clima pre-elettorale a cui dovremo, nostro malgrado, abituarci”. Con questo preambolo il Movimento Varese 2.0 analizza alcuni episodi dell’ultimo consiglio comunale e alcuni temi affrontati nelle commissioni consiliari nei giorni scorsi.

«Vorremmo soffermarci su alcuni dettagli un po’ “schizofrenici” a cui abbiamo assistito l’altra sera, durante il Consiglio comunale (già strano di suo, a metà tra lo spazio fisico e quello digitale) che raccontano di tattica, di attendismi, tipici di quella politica autorefenziale che spesso, noi di Varese 2.0, abbiamo osteggiato – spiegano i responsabili del movimento – Viene inspiegabilmente ritirata, da parte del consigliere Galparoli (peraltro assente) la mozione relativa all’istituzione di una Commissione per la situazione Covid al Molina. Motivo del ritiro: le audizioni nel prossimo Consiglio del direttore generale di Ats Insubria e del presidente di Fondazione Molina. La domanda che ci facciamo è: cosa vi aspettate che vengano a dirvi? Forse ad ammettere le loro eventuali responsabilità, magari scusandosi e cospargendosi la testa di cenere? O forse che vengano a difendersi legittimamente dicendo di aver fatto tutto quello, e anche di più, che era nelle loro facoltà? Possiamo credere che Gallera, in regione Lombardia, si assuma tutte le responsabilità per quanto accaduto negli ospedali e per le decisioni prese? O dobbiamo credere che, come è giusto che sia, si difenda da tutto questo? Il senso di una Commissione è il suo essere super partes, è la sua indipendenza. Noi di Varese 2.0 ci saremmo stati favorevoli e sosterremo ancora questa mozione e, anzi, saremo noi a risollecitarla, qualora venga definitivamente ritirata, perché i cittadini devono sapere».

Altro tema toccato da Varese 2.0 la situazione dello stadio Franco Ossola. «Ma dobbiamo anche guardare al nostro fronte con “le balle” di fieno del Franco Ossola su cui hanno giocato Anastasi ed il Varese del 5a 0 alla Juventus . Una storia che non poteva che finire così, perché la distruzione di quello spazio nasce da lontano, nasce dal disinteresse della politica che ha accettato che “passassero i Lanzichenecchi”, ed è una delle tante situazioni di abbandono che hanno caratterizzato la nostra città (ma finché la squadra veleggiava in serie B andava tutto bene…)». –

Sulla Caserma Garibaldi, il Movimento sostiene la mozione del consigliere Longhini: «E’ stata spostata al consiglio del 7 luglio, su richiesta del consigliere Longhini, la mozione relativa al mantenimento, presso l’edificio della Caserma Garibaldi, degli spazi dedicati alle Associazioni d’Arma, le quali, proprio nella caserma, hanno sempre risieduto. Qui ci sarà il nostro pieno sostegno, e ci auguriamo che l’avvallo sia pressoché unanime, specie dopo le concordi dichiarazioni di Fontana e Galimberti. Per qualcuno sarà forse una piccola cosa, ma costituisce per la città un’importante traccia di storia e di memoria. Non a caso il mantenimento delle sedi Associative è stata in primo luogo sottoscritta dai nostri amatissimi Alpini».

«Altro ci sarebbe da raccontare – concludono i responsabili di Varese 2.0 –  come le polemiche e le ironie sul rock’n&roll, o la mozione“scaduta a metà” del medico di famiglia di Calcinate del Pesce. Il 7 luglio si replica e si parlerà di “Masterplan comparto Stazioni di Varese”. Le premesse in Commissione non sono state confortanti, con l’abbandono delle opposizioni e con il rischio che saltasse pure la discussione in consiglio, se non fosse stato per il provvidenziale senso di responsabilità del consigliere La Forgia. I Piani regolatori sono da sempre l’argomento che appassiona la politica, chissà perché. Forse perché dal 1948 la popolazione italiana è cresciuta del 27%, mentre il costruito è cresciuto del 400% e Varese non sfugge a questi numeri. Si parla di progetti decennali, ventennali, quando sarebbe più opportuno navigare a vista, con agilità, viste le previsioni economiche ed ambientali dietro l’angolo».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Luglio 2020
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