Basta attese per i pagamenti, l’ippica avrà un dirigente delegato

La situazione dei tempi di pagamento è sempre stata una delle più accese questioni tra il comparto ippico e il ministero

Una serata alle Bettole

L’ippica avrà un dirigente delegato del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali per facilitare i pagamenti dei premi, delle provvidenze e delle sovvenzioni agli operatori ippici. Nella discussione parlamentare del decreto semplificazioni, in corso in questi giorni al Senato, è stato approvato l’emendamento della senatrice Abate (M5S) che prevede appunto la nomina di un dirigente dedicato al mondo dell’ippica.

Una decisione che potrebbe dare un spinta notevole a un settore che negli ultimi anni, dopo la “scomparsa” di Unire, è stato flagellato dalla crisi. L’incarico avrà durata sino al 31 dicembre 2022. L’obiettivo è quello di abbattere i tempi di pagamento dei premi, delle provvidenze e delle sovvenzioni agli operatori ippici, anche alla luce della riforma della contabilità di Stato che rende estremamente complessa una attività caratterizzata da oltre 44.000 ordinativi di pagamento l’anno.

La situazione dei tempi di pagamento è sempre stata una delle più accese questioni tra il comparto ippico e il ministero, con l’approvazione definitiva del testo di conversione del decreto, arriverà ad una sua risoluzione.

«Il dirigente delegato sarà identificato tra il personale nei ruoli organici del Mipaaf – dichiara il sottosegretario alle Politiche agricole, Giuseppe L’Abbate -. Con questa soluzione  riduciamo i costi gestionali sia del nostro ministero sia dell’Ufficio centrale di Bilancio con una sburocratizzazione non più rinviabile e necessaria da tempo. Il vantaggio palese è la riduzione del carico di lavoro che dal 2014, anno di subentro effettivo dall’ex Assi/Unire al Mipaaf, sta complicando e moltiplicando il lavoro di routine dei competenti uffici finanziari dei due ministeri che, con il mancato rinnovo degli organici, hanno visto sempre più ridursi il numero degli addetti. Le relative conseguenze, ovviamente, si sono ripercosse sulla filiera ippica. Con questo provvedimento – prosegue Giuseppe L’Abbate – introduciamo dunque un importante processo di semplificazione, superando i vincoli delle procedure oggi esistenti».

La riforma della contabilità di Stato, infatti, impone vincoli e processi concepiti per una amministrazione destinata ad effettuare pochi trasferimenti di rilevanti dimensioni economiche e non decine di migliaia di trasferimenti di minime entità. Quest’ultimo scenario è quello del comparto ippico italiano che ha, da sempre, mal digerito la soppressione dell’Assi/Unire con il conseguenziale confluire delle competenze al Mipaaf che ne ha allungato drammaticamente i tempi di pagamento.

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Redazione VareseNews
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Pubblicato il 31 Agosto 2020
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