Estate nel Varesotto

Camminare fra le aquile lungo il sentiero dei Gauni, l’alta via tra Italia e Svizzera

Un percorso di 50 chilomentri, fra i panorami mozzafiato dei laghi di Como e Ceresio, da Menaggio conduce a Lugano attraverso natura incontaminata e rifugi attrezzati

ceresio generico

Un cammino particolare quello del Sentiero dei Gauni, il trekking che unisce due laghi e due Stati passando per le montagne di Como, della Valsolda e di Lugano in quella natura selvaggia dove nidificano addirittura le aquile. Percorribile in tre o in quattro giorni di cammino, con la comodità di poter sempre pernottare in rifugi attrezzati.

Andrea Savonitto, guida alpina che ha gestito per otto anni il Rifugio Croce di Campo in Val Cravagna e autore del libro “Il sentiero dei Gauni ce lo racconta con entusiasmo: “E’ un cammino meraviglioso e perfettamente servito dai mezzi pubblici che ne collegano la partenza e l’arrivo (c’è un bus circa ogni ora da Lugano a Menaggio). Diversamente dalla maggior parte delle vie in quota dove per il pernotto ci si deve accontentare di bivacchi incustoditi, lungo il sentiero dei Gauni si trovano rifugi attrezzati che alleggeriscono di molto lo zaino. Si può così godere il cammino senza essere appesantiti da tende e provviste.”

I Gauni, che danno il nome alla via, erano una popolazione preromanica di origine ligure, probabilmente dell’età del rame, che frequentavano le ampie e solive dorsali dei monti che sovrastano il Lario e il Ceresio e che hanno lasciato numerose testimonianze del loro passaggio.

Prosegue Andrea: “E’ forse il più bel trekking sui laghi lombardi… Erano alcuni anni che pensavo a questo viaggio. Nelle albe nitide o nei tramonti infuocati, immaginavo di compiere d’un fiato, senza soluzione di continuità, il tragitto ideale che attraversava i miei orizzonti. Conosco ogni sperduto angolo di queste montagne, in tutte le stagioni ogni anfratto ha attirato il mio sguardo e la mia attenzione lasciandomi sempre sorpreso se non stupefatto per la grande bellezza dei luoghi.

Finché è giunto il momento in cui mi sono sentito pronto per proporre ad amici e clienti (del rifugio che gestiva, ndr) questa nuova avventura, sicuro di contagiarli e di poter trasmettere loro una grande indomabile passione per la magia di questi vasti ed impareggiabili scenari naturali, in un territorio tra i più belli al Mondo.”

IL PERCORSO IN QUATTRO TAPPE

Giorno uno: Si parte da Breglia  (raggiungibile in autobus da Menaggio) e ci si alza, con una camminata di un paio d’ore, fino al Rifugio Menaggio .

Giorno due: direzione e pernotto al Rifugio Croce di Campo in Val Cravagna.

Giorno tre: si prosegue in Val Cravagna fino al Rifugio San Lucio.

Giorno quattro: dal San Lucio, passando dal Monte Brè, si arriva a Lugano.

Da Lugano un pullman ogni ora (circa) parte per Menaggio per tornare al punto di partenza . E’ possibile percorrerlo anche al contrario, partendo da Lugano e portandosi in quota attraverso la funicolare del Monte Bré.

DIFFICOLTA’

Il percorso è di 50 chilometri tutti lungo sentieri di alta montagna, con passaggi dove è necessario prestare attenzione. Dal punto di vista tecnico è comunque un sentiero “facile” per chi è abituato ad andare in montagna, non ci sono grossi dislivelli una volta in quota. Ogni giornata prevede circa sette/ore ore di cammino, tranne la prima che è di un paio d’ore, ma in salita. Il sentiero è tracciato, ma in alcuni punti la traccia non è così ben visibile, si consiglia di percorrerlo con qualcuno che conosca bene la zona. Spiega Andrea “Possiamo dire di essere stati i primi in Lombardia che hanno utilizzato lo strumento del crowdfounfing, una raccolta fondi, al fine di eseguire lavori sul tracciato che lo rendessero identificabile. Il tutto su iniziativa personale organizzando anche campi di volontariato negli anni passati. Speravamo che il passaggio mantenesse ben visibile la traccia ma al momento è meglio non percorrerlo senza una guida.”

Per chi volesse Andrea Savonitto organizza trekking guidati, il prossimo – sempre guardando al meteo – partirà il 25 di Agosto. Per informazioni e prenotazioni telefonare/scrivere al numero +39 339 43 73 186.

 

Fotografia di Selena Chinnici, Salendo al S. Amate

Eleonora Martinelli
eleonora.martinelli@varesenews.it

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Pubblicato il 14 Agosto 2020
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