Casalzuigno, la minoranza chiede chiarimenti sulla futura pista ciclabile

Riceviamo e pubblichiamo un intervento di Lorenzo Moranzoni, consigliere di minoranza che chiede spiegazioni sul tracciato che da Cuveglio arriverà a Gemonio

casalzuigno

Riceviamo e pubblichiamo un intervento di Lorenzo Moranzoni, consigliere di minoranza di Casalzuigno, sulla questione della futura pista ciclopedonale che passerà da Casalzuigno, collegando Cuveglio a Gemonio e andando quindi ad unirsi al tratto che arriva fino a Luino.

Il percorso ciclopedonale è un progetto coordinato da Comunità Montana. In particolare, la nota inviata dalla minoranza “valuta le risposte date dal sindaco De Rocchi al consigliere Caverzasio, a seguito di una interrogazione sul tracciato della pista”. Ecco quindi quanto riportato dal consigliere di Minoranza:

Questi sono i termini del problema.
• Ancora nell’ottobre 2019 non esisteva un progetto di fattibilità, ma solo una ipotesi di tracciato legata ad alcuni obiettivi: preoccupazioni ambientaliste, esigenze delle azienda agricole, ricadute economiche sui Comuni e sulla Comunità Montana, tempi di decisione che permettessero di accedere ai finanziamenti necessari 

• A partire dal Tavolo tecnico del 17/10/19, Comunità Montana e sindaci hanno stretto i tempi e recentemente è stato sottoscritto un progetto di massima che, secondo quanto riportato dalla stampa nelle scorse settimane, dovrebbe accontentare tutti – sindaci, agricoltori, ambientalisti – ma al costo di 1,5 milioni di euro… tutti ancora da trovare!  

• Il 21 luglio u.s. il sindaco De Rocchi, nella risposta alla interrogazione, dichiarava che sul territorio di Casalzuigno il percorso della pista ciclopedonale è stato scelto utilizzando strade poderali esistenti, non è adiacente ad aree naturalistiche protette, non comporta abbattimenti di alberi né costosi manufatti di attraversamento, non è soggetto a ritenzione naturale di acque piovane. 

Le risposte del sindaco non sono state ritenute soddisfacenti dalla minoranza, anche perchè in Consiglio comunale il sindaco non ha mostrato alcuna mappa del tracciato che comprovasse le buone intenzioni dichiarate.  E’ rimasta l’impressione che il criterio vincente di scelta del percorso sia stato quello di “starci dentro” nell’entità del finanziamento, anche a rischio di mescolare lungo le strade poderali il traffico delle aziende agricole imprenditoriali con il traffico amatoriale di ciclisti e camminatori, mentre si è rafforzato il dubbio che il percorso scelto continui a rimanere a rischio di esondazioni ed allagamenti.

Dubbi ed impressioni sono del tutto ragionevoli, finchè le mappe del tracciato
continueranno a rimanere chiuse nei cassetti del sindaco e degli addetti ai lavori, dato che il tracciato della futura pista ciclopedonale a tutt’oggi non è ancora stato divulgato. 

Invece le frammentarie informazioni filtrate dalla stampa spiegano che il tracciato a fondovalle – nei Comuni di Cuvio, Cuveglio e Casalzuigno – passerà proprio nell’area del Carreggio più soggetta ai rischi di piogge persistenti e di conseguenti esondazioni.
Recentemente, nel novembre 2019 ed ancor più dopo il disastroso nubifragio del 7 giugno scorso, l’allagamento dei terreni si è esteso dal ponte sul Boesio a nordovest della Mascioni fino oltre il traliccio dell’Enel e fino alla piattaforma rifiuti (in disuso), in quel di Casalzuigno.

Il consigliere Caverzasio, naturalmente è disponibile a mostrare la documentazione fotografica degli avvenuti allagamenti sia alla Comunità Montana, sia all’Ufficio tecnico comunale. Se è vero – come afferma l’assessore al Turismo della Comunità Montana – che le risorse per le manutenzioni sono sempre più difficili da trovare, allora la manutenzione di questo tratto della pista ciclopedonale sarà un vero e proprio salasso per il bilancio dell’Ente Montano, in un futuro molto prossimo nel quale i soldi pubblici saranno richiesti per manutenzioni più tradizionali ben più urgenti, come edifici scolastici, ponti e gallerie!

Non dobbiamo mai dimenticare che la piana del Carreggio – ex area paludosa bonificata nel XIX secolo – è prevista come area di ritenzione naturale delle periodiche esondazioni del Boesio e degli altri torrenti della Valcuvia. Per evitare periodici allagamenti, il tracciato della pista ciclopedonale dovrebbe quindi percorrere il bordo del “catino”, seguendo la morfologia naturale del terreno, evitando la necessità di realizzare costose opere di sterri, di riporti e di palificazioni.  

Se poi un diverso tracciato della pista, meno a rischio di allagamenti, passasse più vicino ai centri abitati, sarà tanto di guadagnato anche per la valorizzazione turistica del centro storico di Casalzuigno, con villa Della Porta-Bozzolo di proprietà del FAI.

Lorenzo Moranzoni

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 04 Agosto 2020
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.