Mamme: il problema del ritorno a lavoro dopo il Covid
Il Covid ha portato numerosi disagi su diversi fronti, in particolar modo riguardo il mondo del lavoro
Il Covid ha portato numerosi disagi su diversi fronti, in particolar modo riguardo il mondo del lavoro.
Pensate che una volta terminato il periodo di lockdown, più di 3 milioni di mamme si sono ritrovate dinanzi ad una situazione difficile, dettata dall’impossibilità nel riuscire a conciliare la professione e la gestione dei figli. Il tutto è stato dichiarato dal report della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro “Mamme e lavoro al tempo dell’emergenza Covid-19”, oltre a questo report anche il sito mammastobene.com ha messo l’accento sulla situazione delle giovani mamme sempre più lasciate sole a districarsi tra scuola, famiglia, figli e lavoro.
Come ben sapete, anche le scuole hanno dovuto subire un duro colpo, portando i bambini a dover restare a casa per diversi mesi, in compagnia dei genitori messi in stato di “smartworking”. La formazione via telematica ha causato una quotidianità alquanto complicata.
Tant’è che diverse donne sono arrivate a mettere totalmente in discussione la propria vita, chiedendosi se fosse giusto continuare a lavorare, o dedicarsi totalmente alla famiglia.
Lavoro o figli?
Il fatto di dover scegliere tra lavoro e figli non è di certo un dilemma piacevole.
Se si dovesse seguire il cuore, ogni mamma sceglierebbe di restare con i propri bambini ma bisogna anche tener conto dell’altra faccia della medaglia. Di base, molte famiglie italiane non hanno una buona situazione economica e a seguito del Coronavirus, si è andati incontro ad una vera e propria crisi.
Sempre stando allo studio condotto dalla Fondazione, quasi la metà delle donne lavoratrici mamme, percepiscono una retribuzione che non raggiunge i 1000 euro mensili. Proprio perché non si parla di grandi cifre, è facile intuire che siano soldi indispensabili per poter offrire ai propri figli una vita dignitosa. Di conseguenza, pensare di dover lasciare il lavoro sarebbe un’utopia.
Incentivi per mamme lavoratrici
Per fortuna, lo Stato italiano non ha ignorato del tutto le difficoltà delle mamme lavoratrici.
Infatti, hanno pensato ad alcuni incentivi, tra cui il bonus baby-sitting e i congedi parentali straordinari. Allo stesso tempo però, non sembrano essere delle soluzioni a lungo andare definitive.
Già nel periodo di emergenza, le domande per usufruire di tale servizio sono state inferiori a quanto previsto. Il motivo risiede nel fatto che per molti non è semplice trovare una figura idonea per i propri figli o comunque risulta essere un lusso per pochi (poiché sarebbe una spesa insostenibile). Pertanto, sarà necessario escogitare qualche altra soluzione più fattibile, così come ha sostenuto il capo della Fondazione Consulenti del Lavoro Rosario De Luca:
“Bisogna pensare a strumenti strutturali per rafforzare i servizi di assistenza per la cura dei figli. Solo in questo modo riusciremo a superare il ritardo italiano delle donne a lavoro che rischia, se non colmato in tempi brevi, di lasciare a casa molte lavoratrici mamme. Soprattutto a causa di questa emergenza sanitaria. La conciliazione è essenziale per permettere la piena partecipazione delle donne al mondo del lavoro e in tutti i settori produttivi”.
Al momento, diverse nuove misure a favore delle mamme lavoratrici sono ancora in fase di progettazione, ma è anche vero che bisogna stringere i tempi. Tra non molto riapriranno le scuole e arrivare impreparati potrebbe essere abbastanza controproducente.
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