Un romanzo a puntate: “L’Orto fascista” di Ernesto Masina – 3

Ecco i capitoli del libro "L'Orto fascista" dello scrittore Ernesto Masina e pubblicato per Macchine Editore

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Un libro a puntate. Ecco i nuovi capitoli del libro “L’Orto fascista” dello scrittore Ernesto Masina e pubblicato per Macchine Editore (che ringraziamo per la concessione).

Qui trovate una breve prefazione del libro, la presentazione dell’autore e i capitoli.

LEGGI QUI – TERZA PUNTATA – L’ORTO FASCISTA

(i primi capitoli)

LA PREFAZIONE DEL LIBRO

1943. L’occupazione tedesca è arrivata sino a Breno, paese dell’alta Valcamonica. In occasione dell’inaugurazione dell’ “Orto Fascista”, elevato a simbolo della grandezza del Regime, i piccoli gerarchi di paese si mettono in mostra con la loro ridicola smania di esibizionismo. Nel paese si muovono i personaggi di una tragicommedia: il farmacista incallito donnaiolo; il parroco affetto da satiriasi; il suo coadiutore: un vecchio sant’uomo devoto solo a Dio ed al suo parroco; la maestra compiacente verso i gerarchi fascisti per favorire la carriera del marito; i bambini e tanti altri strani personaggi.

Un gruppo di paesani si uniscono per compiere un attentato: far saltare in aria la vettura che i tedeschi usano nei loro veloci spostamenti tenendo sotto controllo tutta la valle. Vorrebbe essere quasi una goliardata ma purtroppo ci scappa il morto…
La scrittura è leggera e coinvolgente, capace di descrivere efficacemente gli aspetti tragici come quelli più lievi con accenni di commedia leggera che in qualche caso sfiora la pochade. Il finale è sorprendente ed emblematico. Si avverte il recupero di una umanità che si credeva scomparsa ed il presagio della fine della follia nazista.

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LA PRESENTAZIONE DELL’AUTORE 

Sono un vecchietto che a 76 anni, stanco di leggere romanzi con una infinità di personaggi difficili da ricordare (ed un inizio di arteriosclerosi non aiuta), trame complicate e finali scontati, ha deciso di tentare di scrivere il libro che gli sarebbe piaciuto leggere. E’ nato così “L’orto fascista” che non è nè vuole essere un romanzo storico o politico. E’ una tragicommedia (più commedia che a volte sfiora la pochade) che si svolge in un piccolo paese della Valcamonica nel 1943 all’atto dell’invasione tedesca in Italia.

Il romanzo è stato accolto benevolmente dalla critica. Alcuni mi hanno paragonato a Piero Chiara (con mio immenso piacere in quanto da ragazzo ebbi occasione di frequentare lo scrittore varesino e di stimarlo), altri (con minor piacere) al “miglior” Andrea  itali. I giornalisti del quotidiano “La Stampa” hanno collocato il mio scritto nel sito “Lo Scaffale” ove vengono ospitati solo i libri che non dovrebbero mancare in ogni biblioteca privata.

Spinto dall’entusiasmo ho scritto e pubblicato “Gilberto Lunardon detto il Limena” e quindi “L’oro di Breno” che sono altrettanto piaciuti. Quest’anno, per festeggiare i miei 84 anni, ho pubblicato il giallo “Il sosia.”

Non avendo nessuna esperienza in questa tipologia di romanzi temevo un fiasco. Quindi è stata con grande meraviglia l’aver ricevuto tante mail da persone, anche sconosciute, che si congratulavano con me e che mi esortavano a continuare.
Ho altri due romanzi nel cassetto ed ho intenzione di editarli il prossimi Marzo e Ottobre.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Agosto 2020
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