Felli rilancia la sfida per Gemonio: “Il bene comune viene prima delle idee politiche”

Già sindaco tra il 2005 e il 2015, Fabio Felli torna in corsa dopo aver coalizzato le attuali forze di minoranza. "L'attuale maggioranza si è chiusa in se stessa; lavoreremo per la comunità"

Elezioni Gemonio 2020

Questa volta veste i panni dello sfidante: agente immobiliare, 60 anni, dieci dei quali passati con la fascia di primo cittadino addosso, Fabio Felli si presenta per la quarta volta consecutiva da candidato sindaco di Gemonio alle elezioni amministrative. Due vittorie, nel 2005 e nel 2010, poi la sconfitta di cinque anni fa che ha aperto la strada del Municipio a Samuel Lucchini, suo unico concorrente nella tornata del 20 e 21 settembre prossimi. La sua lista – la numero 2 – si chiama “Insieme per Gemonio” ed è una sorta di alleanza tra le tre forze che hanno trascorso in minoranza questo quinquennio.

Felli, bentornato in corsa. Cosa la spinge a candidarsi dopo due mandati da sindaco e dopo la battuta d’arresto di cinque anni fa?

«Il risultato del 2015 è stato determinato da tante situazioni dovute alle divisioni che c’erano state in precedenza. Cose che succedono, errori che si fanno quando ci sono troppe teste a fare un ragionamento. Questa volta è accaduto il contrario rispetto ad allora: le nostre tre minoranze in consiglio comunale hanno trovato una situazione di chiusura da parte della maggioranza. Ci è sembrato che nel corso del tempo, certi nostri suggerimenti siano stati presi come degli attacchi personali, ma crediamo che la minoranza abbia anche il ruolo di portare critiche a chi governa. E questa situazione è peggiorata verso la fine della legislatura: abbiamo avvertito ostilità e arroganza. Il rapporto tra le minoranze, a questo punto, si è cementato ancora di più di fronte a un atteggiamento di chiusura anche verso le necessità della comunità».

Questa è la posizione “complessiva” del vostro gruppo. Dal punto di vista personale?

«Ho fatto il sindaco a lungo, non ritengo di avere fatto tutto giusto ma per dieci anni ci abbiamo messo impegno, anima e testa. La ricandidatura non è un attaccamento alla carica e mi sembra necessario ribadirlo. Nel 2015, nonostante l’apparente fair play, c’era stata anche una campagna mirata a smontare gli avversari ma non va dimenticato che il “Patto di stabilità”, imposto nel 2013, non aveva aiutato la mia amministrazione come tante altre. Negli ultimi cinque anni non ho comunque visto nessuna idea strategica. Sono stati fatti dei lavori: bello per esempio quello dell’allargamento di via Trieste-Roncari, che era un’idea inserita nel PGT da noi. Sono contento che altri abbiano realizzato cose utili già pensate dall’amministrazione che ho guidato in passato».

I componenti di “Insieme per Gemonio”

Per formare “Insieme per Gemonio” vi siete accordati anche con persone che, politicamente parlando, arrivano da posizioni differenti dalle sue. Un esempio è Rosario Finali, ex candidato sindaco del Partito Democratico.

«Un conto è l’estrazione politica, un conto è come si intende il proprio ruolo in un paese di tremila abitanti che va amministrato: le cose pratiche, quelle che servono alle persone, sono le stesse per tutti. Con i componenti della lista ci siamo trovati d’accordo sul punto che riteniamo fondamentale e sarebbe meglio fosse così anche a livello nazionale: vengono sempre meno prese in considerazione le fasce più deboli a vantaggio di chi ha già una posizione. È bello spendersi per la propria comunità tenendo conto che l’obiettivo primario è l’adoperarsi per il bene dei concittadini: a Gemonio, oggi, serve ritrovare il senso di comunità e lo si può fare trovando la formula giusta per qualche manifestazione che possa caratterizzare il paese. Penso a momenti di festa, come quelli a cui avevamo dato vita tempo fa (pizza in piazza, gnocco fritto benefico…) ma anche a iniziative culturali, come mostre di richiamo regionale al Museo Bodini».

Cosa rimprovera all’amministrazione attuale?

«Si può rimproverare il fatto che dopo i proclami di apertura e trasparenza, si siano un po’ chiusi nel palazzo comunale e siano stati molto autoreferenziali, impermeabili alle richieste esterne. Sul pratico, credo si sia fatto pochino e mi dispiace che invece di trovare soluzioni all’interno del consiglio comunale si sia talvolta preferito dare la colpa a quelli che c’erano prima. Non è vero: nel 2015 al momento del cambio di consegne c’era un avanzo di amministrazione di circa 330mila euro. Poi anche loro si sono trovati a fare i conti con il patto di stabilità».

 

Un flash sul programma e la scelta di una priorità: la prima cosa che farete una volta eletti.

«Abbiamo un programma basato per un buon 80% su quello che presentai nel 2015 perché la mia visione nel paese – e delle amministrazioni comunali – non è cambiata mentre Gemonio è rimasto fermo ad allora, con tanti aspetti non presi in considerazione. Uno di questi, per esempio, è l’asilo visto che andrà valutata la costruzione di una nuova struttura: sappiamo che è molto difficile, ma sarà utile tornare a parlarne. Abbiamo altri progetti legati alla sfera sociale e sanitaria dei cittadini che verranno approfonditi dal dottor Miglierina nella serata del 17 settembre mentre per quanto riguarda l’assetto urbanistico del territorio a noi va bene così com’è, anche perché bisogna aspettare l’attuazione del PTCP provinciale prima di effettuare variazioni. Per quanto riguarda la priorità, serve una premessa».

Prego.

«La prima cosa da fare, secondo noi, è creare il fondo di solidarietà per l’emergenza Covid. La premessa è la seguente: dopo l’approvazione del bilancio abbiamo chiesto conto di due capitoli di spesa (50mila euro per generici per la viabilità e 80mila per manutenzione straordinaria patrimonio comunale) per cui non abbiamo mai avuto risposte precise. La nostra mozione era per per destinare quelle cifre ai bisogni delle famiglie e del paese, magari con una apposita commissione; ci aspettavamo almeno una telefonata, una riunione dei capigruppo e invece la maggioranza ha votato contro il rinvio e cassato la mozione. Solo dopo abbiamo scoperto che in Giunta è stato approvato un progetto esecutivo per spendere 100mila euro per la viabilità tra via Campiuso e via Al Roccolo, pochi metri di strada. Secondo loro, non era possibile usare quei fondi per quello che noi chiedevamo ma a nostro parere non è così: il decreto Cura Italia prevede di usare sia gli oneri di urbanizzazione sia l’avanzo di amministrazione per l’emergenza Covid. Quei soldi avevano provenienza diversa ma secondo noi potevano essere usati per un obiettivo di questo genere che secondo noi rientra nella spesa corrente. Io non mi sono presentato al consiglio comunale seguente perché la nostra proposta era già stata bocciata: non c’era volontà di discuterla. Chiudo ricordando che nel 2009 Samuel Lucchini, oggi sindaco aveva presentato a marzo una variazione di bilancio per destinare un fondo sociale dopo la crisi causata dal crack Lehman Brothers: in un mese la mia maggioranza lo aveva istituito».

Chiudiamo con una domanda classica, che si fanno in molti: in caso di vittoria, quale sarà la squadra di governo?

«Abbiamo in lista alcuni giovani, nessuna pretesa personale e nessun partito che chiede poltrone. Con Miglierina di questo non ne abbiamo parlato, con Finali ne parleremo ma ci siamo già detto che non ci saranno problemi. Al di là delle capacità di ciascuno e delle preferenze, ma non credo guarderemo a quest’ultimo dato, sarà questione di tempo da dedicare al Comune, alla comunità, di entusiasmo e di voglia di fare. Mi piacerebbe che i giovani possano fare un’esperienza importante per mettersi in gioco in futuro».

SPECIALE ELEZIONI SU VARESENEWSLa pagina dedicata al Comune di Gemonio

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 16 Settembre 2020
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