Finanziamenti per dipendenti pubblici: come ottenere un prestito pluriennale Inpdap

L'INPDAP, attualmente conosciuto come INPS, è un ente previdenziale sotto il quale sono raggruppati tutti i dipendenti pubblici e privati, che saranno poi titolari di pensione

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L’INPDAP, attualmente conosciuto come INPS, è un ente previdenziale sotto il quale sono raggruppati tutti i dipendenti pubblici e privati, che saranno poi titolari di pensione. A tale ente, è anche possibile richiedere prestiti personali: i dipendenti statali o di altri enti con esso convenzionati, possono farlo a patto che risultino iscritti alla cosiddetta Gestione Unitaria. La durata del rimborso varia a seconda del tipo di richiesta e va dai cinque ai dieci anni. Richiedere i prestiti pluriennali Inpdap è piuttosto semplice e consente di avere una liquidità immediata sia ai lavoratori che ai pensionati.

Le caratteristiche del prestito pluriennale

Per ottenere questo prestito, però, occorre consultare il regolamento nel quale sono specificati tutti i casi in cui è possibile erogarlo: si tratta, infatti, di un prestito finalizzato e va quindi contestualizzato in uno scopo ben preciso. Successivamente, occorre solo dimostrare di aver prestato almeno quattro anni di servizio nell’amministrazione pubblica e presentare un regolare contratto di lavoro o certificato di pensione. Nel primo caso, inoltre, sarà condizione indispensabile che il contratto sia di assunzione a tempo determinato o indeterminato: se con un tempo indeterminato la durata del prestito può essere anche decennale, con quello determinato essa sarà limitata al periodo di durata del rapporto di lavoro stesso. Non solo, ma dovrà protrarsi per un minimo di tre anni.

La formula di un prestito pluriennale Inpdap è anche denominata “cessione del quinto“, perché prevede che venga trattenuto, dallo stipendio o dalla pensione, non più del 20% della somma totale (un quinto, per l’appunto): questo per garantire la costanza di rate sempre uguali che siano allo stesso tempo assolutamente sostenibili e con tassi d’interesse fissi e vantaggiosi.

Qualora il prestito venga erogato a un dipendente pubblico, sarà lo stesso datore di lavoro a prevedere, in ogni busta paga, la trattenuta corrispondente alla rata. In alcuni casi, a maggiore garanzia possono essere richiesti, dall’erogatore del credito, la presentazione del TFR o persino la stipula di polizze e fideiussioni bancarie. Il TFR mette al sicuro l’ente creditizio soprattutto in caso di risoluzione improvvisa del contratto, perché può intervenire in parte o totalmente a coprire la cifra rimanente. L’assicurazione, invece, dovrà prevedere sia il rischio dell’impiego che il rischio vita, così da essere utile sia a chi eroghi il prestito che ai familiari del debitore.

Le finalità del prestito pluriennale

Come già accennato, questi prestiti Inpdap durano dai cinque ai dieci anni e la finalità cambia anche in base alla durata. In cima alla lista dei prestiti quinquennali c’è, ad esempio, il caso degli eventi naturali, quali sismi o alluvioni, ma anche morte di congiunti e spese mediche per malattia o infermità. Non mancano, naturalmente, motivi più lieti come nascita, matrimonio, studio ma anche traslochi o lavori di ristrutturazione. Sono, inoltre, previsti prestiti pluriennali per l’acquisto di un’automobile, nuova o usata che sia, e per installare impianti fotovoltaici in un’ottica di ecosostenibilità ambientale.

Tra i prestiti con durata decennale, invece, troviamo spese più onerose come l’acquisto di un immobile o il relativo riscatto in caso di abitazione popolare. Si possono estinguere mutui già accesi e ipoteche, o parte di essi ma anche provvedere a infermità di una certa gravità in famiglia. Ovviamente vi sono molte varianti che vanno consultate nel regolamento apposito e valutate attentamente al fine di agevolare l’accettazione del prestito.

La domanda si può inoltrare anche per via telematica, direttamente dal portale dell’Inps Inpdap, compilando l’apposito modulo e inviando tutti gli allegati richiesti, necessari a completarla. Di solito è necessario un breve periodo di tempo perché la valutazione porti a una risposta, positiva e negativa, sull’erogazione del prestito.

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Settembre 2020
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