Softair nei boschi a Rescaldina, il Comune: «Celebrato un processo sommario»
Continuano il dibattito per il doppio appuntamento con il softair nei boschi di Rescaldina che coinvolge la "5° squadriglia La Disperata" di Legnano
Non accenna a spegnersi la polemica nata nei giorni scorsi a Rescaldina intorno al doppio appuntamento con il softair nei boschi del paese in programma nei prossimi fine settimana. L’amministrazione nei giorni scorsi ha “varato” un calendario di appuntamenti per far rivivere i boschi, aumentare la presenza dei cittadini nel polmone verde cittadino e fare da deterrente a quelle frequentazioni che troppo spesso portano ad associare il nome del polmone verde allo spaccio di sostanze stupefacenti e ad episodi di violenza. A fare da detonatore alle contestazioni, è stata la scelta della associazioni cui affidare gli eventi e in particolare della “5° squadriglia La Disperata” di Legnano: così è nato quello che sembrava inizialmente un fuocherello di protesta sui social, diventato poi un vero e proprio incendio con la dura presa di posizione del Movimento 5 Stelle, tanto locale quanto regionale.
Gli attivisti rescaldinesi, infatti, hanno puntato il dito contro l’amministrazione comunale per aver legato «il proprio nome e quello del Comune ad associazioni sportive che si rifanno, almeno nei nomi, nei simboli e nelle evocazioni, ad organizzazioni fasciste paramilitari», mentre il consigliere regionale a 5 Stelle Luigi Piccirillo ha definito «scandaloso» che « a Rescaldina l’amministrazione comunale vada a braccetto con associazioni che prendono in prestito simboli e frasi fasciste per arricchire la passione del softair».
Nei giorni scorsi il primo ad intervenire per chiarire la situazione è stato il sindaco Gilles Ielo: «Mi preme innanzitutto confermare e sottolineare il valore antifascista da sempre promosso da questa amministrazione che non voglio venga messo in discussione – ha ribadito il primo cittadino -. Nel caso specifico, l’urgenza e la voglia di far fronte alle concrete problematiche che da anni interessano le aree boschive del nostro Comune, ci hanno portato a voler organizzare quanti più momenti di occupazione di queste aree con le uscite in bicicletta in collaborazione con le ASD territoriali, la promozione della pulizia dei boschi attraverso i progetti di Cittadinanza attiva, le passeggiate organizzate con i Comuni limitrofi ed infine le attività sportive oggetto della discussione. Per questo invito anche chi ha presentato richiesta in anni passati a ripresentarla».
La presa di posizione di Ielo però non è bastata a placare gli animi – virtuali e reali – in paese, così l’amministrazione è tornata sulla questione: «In primo luogo, l’amministrazione non ha “preso a braccetto”, come scritto sui social, un’associazione, ma si è limitata sotto l’egida della Federazione Italiana Giochi Tattici, riconosciuta dal CONI e operante a livello nazionale, ad individuare insieme alle associazioni coinvolte le aree consone alla pratica del softair, considerando la morfologia del bosco, la compresenza con altre attività e le zone più sensibili dove più utile far rivivere gli spazi – sottolineano da Piazza Chiesa -. L’associazione si è poi mossa secondo le normative vigenti, richiedendo ed ottenendo le autorizzazioni direttamente dalla Questura, senza alcun coinvolgimento amministrativo».
«L’associazione ha comunque sin da subito dimostrato piena disponibilità, calendarizzando le proprie attività tenendo conto anche degli eventi organizzati dall’amministrazione e ha sottoscritto spontaneamente, appena sorta la polemica, la dichiarazione antifascista prevista per le attività organizzate su suolo pubblico, anche se non dovuta in quanto il bosco è privato – aggiunge l’amministrazione -. Inoltre, dopo aver già chiarito che sia il nome che il logo dell’associazione risalgono alla prima guerra mondiale e non al ventennio, per mezzo del suo presidente, ha annunciato la rimozione del video con il motivetto incriminato sui social e ha fornito disponibilità persino a modificare il proprio logo, se questo urtasse la sensibilità di alcuni utenti. Certamente da parte dell’amministrazione verranno attenzionate le istituzioni sovracomunali competenti, al fine di mantenere verificata e monitorata la situazione, ma non possiamo non restare basiti di fronte ad un processo sommario celebrato via social e a colpi di comunicati stampa, anche da chi dovrebbe essere di esempio e invece si erge a giudice prima ancora di aver chiesto legittime spiegazioni e di aver contestualizzato quanto successo.
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