Campo dei Fiori, distrutti boschi su 5 chilometri di cresta montana

Il sindaco di Luvinate in Regione: “Occorre far ripartire la montagna, ecco le nostre proposte”. Interventi urgenti per almeno 1,5 milioni

Saranno gli alberi che fanno paura quando il vento li strappa a fare da muro contro le tragedie future.

Almeno questo è uno dei punti focali proposti da Comune di Luvinate e Parco campo dei Fiori in Regione nel corso dell’audizione in commissione Foreste nel pomeriggio di giovedì. È la seconda volta che Luvinate parla dei suoi problemi legati al Campo dei Fiori in audizione regionale: la prima fu nel 2018 all’indomani del grande incendio. E poi quella odierna.

Argomenti purtroppo connessi con una dinamica nota: il fuoco che distrugge 300 e passa ettari con un incendio lento che “vetrifica“ il suolo, che quando piove diventa un’autostrada per l’acqua, per le colate detritiche in grado di travolgere strade, auto e case, e persone, come accaduto due settimane fa. Che fare allora? Alessandro Boriani che ha preso la parola verso le 14,30, dopo aver fatto il punto anche storico su quello che è accaduto la sera del 24 settembre ha esposto e sue proposte. Sono quattro: «Subito un tavolo di lavoro regionale sul Campo dei Fiori – come avviene per il Lago di Varese – che unisca tutte le competenze in modo sistematico». Poi: «Realizzare boschi di protezione: gli alberi tornino a fare la loro funzione e proteggere la comunità. Terzo: il tema idrogeologico, che è enorme e i piccoli comuni non possono intervenire, e quindi la nostra proposta è costituire da parte di Regione Lombardia un distaccamento che supporti i comuni nell’affrontare i temi del dissesto idrogeologico. In ultimo, la protezione civile: nel giorno del disastro a Luvinate c’era allarme giallo e non arancione o rosso. Il sistema non capta tutto quello che accade e quindi abbiamo proposto un sistema alert sui raccoglitori pluviometrici per capire in tempo reale quanta acqua sta cadendo».

Ma quante sono le piante cadute? E quali interventi sul bosco? Difficile quantificare il danno. Il presidente del Parco campo dei fiori Giuseppe Barra ha parlato di «cinque chilometri di cresta distrutti», in pratica la parte di montagna che si affaccia sul versante sud e che porta dal Campo dei Fiori al Forte di Orino. Ma la vera scommessa secondo il Parco sarà la sistemazione del bosco, di quei 50-60 ettari colpiti duramente dal fuoco e che devono venir riprogrammati.

«Interventi che costano molto, circa 20-25 mila euro ad ettaro».

Il conto, per questi interventi che non si limitano al taglio e rimozione dei detriti ma prevedono anche la sistemazione del sottobosco che arriverebbero alla cifra di oltre un milione e mezzo.

varie

Durante l’audizione (nella foto sopra, il sindaco Aessandro Boriani, il presidente della Commissione Ruggero Invernizzi e il presidente del Parco Campo dei Fiori Giuseppe Barra) sono state mostrate le immagini shoccanti riprese dall’alto attraverso i droni: la distesa di alberi – faggi, castagni e moltissime conifere – spezzati, completamente sradicati. I ragionamenti aperti nel corso dell’audizione hanno riguardato sopratutto il problema del reperimento dei fondi per dare seguito a queste richieste; è stata inoltre appena toccata l’ipotesi di potenziare la filiera del bosco e del legno per rendere sostenibili le attività economiche in queste aree.

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Pubblicato il 08 Ottobre 2020
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