Il catalogo aggiornato e le audioguide per i 30 anni delle Civiche Raccolte d’Arte

È stato presentato al pubblico il catalogo delle Raccolte d’arte del museo civico di Busto Arsizio a Palazzo Cicogna, aggiornato delle ultime donazioni. Esordio per le audioguide

Palazzo Cicogna Raccolte d'Arte catalogo aggiornato

Sono state presentate al pubblico sabato 3 ottobre le Raccolte d’Arte aggiornate e le audioguide del Palazzo Cicogna dalla vicesindaco e assessore alla cultura Manuela Maffioli. Il nuovo catalogo è stato aggiornato con le ultime donazioni dal 2009 fino ai primi mesi del 2020. «Questa cerimonia cade in un anno un po’ funesto. Ci è sembrato però doveroso ricordarci di questo appuntamento e non rimandarlo» ha esordito la vicesindaco Maffioli ricordando che «perdersi al museo per mezz’ora, o un po’ di più, significa ritrovarsi nella bellezza con la B maiuscola».

E, ogni giorno, a servizio di questa bellezza «ci sono delle risorse umane che dedicano se stessi per offrirla al mondo in prevenzione al degrado» ha concluso Manuela Maffioli salutando e ringraziando gli artisti e i critici presenti che «in qualche modo, con il proprio contributo, hanno arricchito la mostra». In sala, al fianco dell’assessore Manuela Maffioli nella presentazione del catalogo aggiornato, una figura importante per il patrimonio artistico e culturale cittadino, lo storico dell’arte Giuseppe Pacciarotti: «Questo aggiornamento rappresenta un progresso, il progredire delle ricerche che svolgono gli studiosi con l’augurio di lasciare qualcosa per il bene della città» ha sottolineato lo storico. 

Ha spiegato nel dettaglio il nuovo catalogo e le variazioni che ha vissuto il Museo nel corso del tempo la conservatrice delle Civiche Raccolte d’Arte, Valeria Ferrè.  Dal 1990, quando il Museo Civico di Palazzo Marliani Cicogna è stato aperto al pubblico per dare una sistemazione alle opere d’arte di proprietà comunale, fino ai giorni nostri. Il palazzo, già dimora dei conti Marliani, proprietari del feudo di Busto Arsizio tra ‘600 e ‘700 e poi dei Cicogna tra il 1799 e il 1822, ospitò a partire dall’Ottocento varie funzioni pubbliche (uffici municipali e giudiziari), che ne snaturarono in gran parte l’unità strutturale e stilistica. Dopo i restauri condotti nell’ala ovest, sei ampie sale furono recuperate per ospitare il primo nucleo delle collezioni, formato da una selezione tra le opere di proprietà comunale più significative.

Nel 2002 ha visto una ristrutturazione importante e lo spazio museale si è raddoppiato. Poi l’inaugurazione di Sala Don Rossi, riconosciuta dall’amministrazione per le celebrazioni ufficiali. Negli anni a seguire significative e costanti donazioni di opere d’arte e una oculata politica di acquisti da parte dell’Amministrazione comunale ha permesso una crescita continua del patrimonio museale fino a realizzare un totale di 800 opere di proprietà del Comune, comprese quelle conservate in altre sedi come a Palazzo Gilardoni. 

Un’altra novità che festeggia i trent’anni delle raccolte sono le audioguide del Palazzo Cicogna fruibili dall’app “Izi. Travel” su cui è possibile trovare anche quelle relative al Museo del Tessile e ulteriori percorsi culturali realizzati grazie al lavoro della dottoressa Valentina Zaro, responsabile dei Servizi educativi museali. Si tratta di un nuovo strumento, fruibile sia da dispositivi iOS che Android e sia da smartphone che da tablet, con cui dal 3 ottobre è possibile fare una visita guidata in autonomia all’interno dei musei civici.  All’iniziativa era presente anche l’assessore all’inclusione sociale Osvaldo Attolini.

Francesca Cisotto
francescacisotto511@gmail.com

 

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Pubblicato il 07 Ottobre 2020
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