Chiude momentaneamente Comunità Giovanile: “Chiediamo tutela da qualsiasi fronte politico”
L'attività dell'associazione ruota attorno all’idea di unione ma con la nuova ordinanza di Regione Lombardia, in vigore dal 22 ottobre, i giovani comunitari hanno scelto di sospendere tutte le iniziative
Ancora sforzi e sacrifici per i circoli culturali e i locali dalla nuova ordinanza di Regione Lombardia, in vigore da giovedì 22 ottobre, emanata per limitare assembramenti e frenare i contagi. Tra le diverse realtà sociali del territorio anche Comunità Giovanile di vicolo Carpi 5 (Busto Arsizio) sta soffrendo il coprifuoco preventivo nell’attuale emergenza sanitaria con una profonda incertezza del futuro.
Hanno abbassato la saracinesca, ma «continueranno le attività sociali dietro le quinte» assicura il presidente di Cg Francesco Maria Pannilini amareggiato per aver attrezzato invano il locale secondo le norme anti-Covid.
«Abbiamo adottato tutte le accortezze richieste per continuare l’attività in sicurezza: dimezzato l’affluenza, distanziato tavoli e sedie, e ci siamo attrezzati di igienizzanti e mascherine. Quando la situazione stava per rientrare avevamo programmato diversi eventi: una conferenza sul Covid, la presentazione di un libro, feste di laurea private, il capodanno celtico. Eravamo talmente soddisfatti da aver investito in nuovi progetti importanti come le nuove birre artigianali di birrifici locali, un corso di degustazione di birra, una conferenza con Giovanni Sallusti e la partecipazione al convegno nazionale organizzato a Firenze dal settimanale di cultura politica politicamente scorretto “Il pensiero forte”» racconta Pannilini.
Dal racconto di Pannilini emerge una grande sofferenza e non solo economica: «Non vogliamo rinunciare alla vicinanza, a quel contatto che fa da sfondo a tutta la nostra attività. Ci crea dolore, ma soprattutto non ha senso per noi traslare tutti gli eventi nella forma online e a casa».
La rabbia di Comunità Giovanile «è nei confronti di tutti, Regione e Governo. Ci piacerebbe trovare tutela politica da qualsiasi fronte politico in nome della libertà; qualcuno deve guidare la protesta e farsi capofila dei malumori perché non è accettabile attrezzare l’attività nel rispetto delle norme anti-Covid, investire tempo e denaro per poi vedersi chiudere la serranda fino ad avere debiti. Comunità Giovanile è composta da membri di vari movimenti politici, ma tutti concordiamo sul fatto che ci sia un malumore generale e in quanto giovani, attivi e frizzanti nel trovare soluzioni desideriamo qualcosa di più marcato» conclude Francesco Maria Pannilini.
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