La casa alloggio del Gruppo Amicizia chiude. Si dimette Anna Castoldi
Le dimissioni a causa della delibera del Consiglio di amministrazione della cooperativa, che nella seduta del 14 ottobre ha votato per la chiusura della Comunità alloggio
Qualche riga per annunciare le proprie dimissioni dal ruolo di presidente della cooperativa Gruppo Amicizia e la disponibilità a spiegare le proprie ragioni: Anna Castoldi, da sempre nell’associazione nata nel 1988, si è congedata così dai soci del gruppo. Un fulmine a ciel sereno che ha spiazzato la comunità gorlese e creato tanti interrogativi. A monte di questa inaspettata scelta, la delibera del Consiglio di amministrazione della cooperativa, che nella seduta del 14 ottobre ha votato per la chiusura della Comunità alloggio: le poltrone sono cinque in totale e la sola Castoldi si è opposta. Trovandosi in minoranza e in disaccordo con gli altri quattro membri, ha deciso di fare un passo indietro.
LA CHIUSURA DELLA CASA ALLOGGIO
Ma perché questo voto del CdA per la chiusura della Comunità residenziale? È proprio Anna Castoldi a spiegarlo: «Gli alloggi sono stati inaugurati lo ottobre dello scorso anno e ospitano attualmente due ragazze, Rossella e Bianca. È stato un progetto che ha permesso loro di vivere fino ad ora imparando a svolgere alcuni compiti in autonomia. L’obiettivo della cooperativa era quello di allargare il numero degli ospiti, ma purtroppo il Covid ha ostacolato l’estensione del piano. Con sole due iscritte la Casa Alloggio ha però un buco nelle entrate mensili pari a 4.500 euro. Oltre a questo, a maggio si è interrotto il “Dopo di noi”, il progetto che prevede contributi regionali per i ragazzi che si fermano a dormire in comunità due notti a settimana, così da iniziare ad essere autonomi dalla famiglia d’origine. Regione Lombardia lo ha prorogato, ma gli enti locali non hanno ancora lanciato il bando attuativo. Senza questi fondi ci sono minori entrate per la cooperativa e dopo mesi di bilanci in rosso, il CdA ha votato per la chiusura della Comunità residenziale: il Gruppo Amicizia proseguirà soltanto come centro diurno, una decisione che non condivido e mi ha spinto alle dimissioni».
LA SOLIDARIETÀ DI TUTTA GORLA MINORE
In questi mesi Castoldi ha fatto il possibile per scongiurare la chiusura della Casa Alloggio: «Consapevole delle difficoltà economiche della cooperativa, mi sono mossa subito, coinvolgendo soci e sostenitori dell’associazione. In tanti ci hanno aiutato, mostrando quanto il Gruppo Amicizia conti per l’intera comunità: siamo arrivati a raccogliere 58mila euro».
In tanti si sono mobilitati per aiutare l’ente, da industriali e commercianti locali, ad altre associazioni come Spazio Zero e la Vigna di san Vitale di Gorla Maggiore o i Lions Valle Olona, oltre a privati cittadini: un interessamento che ha mostrato l’affetto e la stima per un progetto educativo serio e apprezzato. Eppure la somma raccolta non è bastata a dipanare i dubbi del CdA.
«Allora sono andata avanti a chiedere aiuto – confida Castoldi con la voce emozionata e la caparbietà di oltre 30 anni di lavoro – mi sono rivolta ad assessori e assistenti sociali della zona, che mi hanno assicurato che il progetto “Dopo di noi” ricomincerà nei prossimi tempi e che così potremo contare sui fondi regionali. Inoltre sono andata a bussare alle porte di Villa Durini».
Dall’Amministrazione comunale di Gorla Minore è arrivata una nuova promessa di aiuto: «Il sindaco Landoni ha garantito che i contributi erogati dal comune per i ragazzi di Gorla che partecipano al Centro Diurno saranno aumentati, contribuendo ad accrescere le entrate mensili della cooperativa di diverse migliaia di euro. Un aiuto importante, che speravo facesse la differenza per il Consiglio di Amministrazione. E invece no».
LA DIFFICILE DECISIONE DI DIMETTERSI
«Gli altri quattro membri del CdA non hanno ritenuto sufficienti le promesse sulla ripartenza del “Dopo di noi” e non hanno tenuto conto dei nuovi fondi comunali che riceveremo: tutto questo è stato insufficiente per convincerli ad aspettare ancora e hanno votato per la chiusura della Casa Alloggio. Io no, io non potevo e non posso accettarlo».
74 anni, una vita trascorsa ad impegnarsi per il Gruppo Amicizia fin dalla sua fondazione, Anna Castoldi mostra tutto il rammarico per come sono andate le cose: «Il mio cuore è lì, con le ragazze che in Comunità residenziale vivono e che in quel luogo hanno iniziato ad avere la loro autonomia, tra il fare la spesa in paese e badare alla casa insieme ai tre educatori che le seguono. Sarà un trauma informarle che questa non sarà più la loro realtà: non posso essere parte di tutto ciò, per questo ho preferito dimettermi».
Dimissioni che faranno senz’altro discutere la comunità gorlese, dove la signora Anna è conosciuta e apprezzata. Una scelta irrevocabile? Il destino della Casa Alloggio è davvero segnato? Castoldi spera di no: «Io spero in un miracolo, penso solo ai ragazzi e al loro futuro».
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