Luino, scuole superiori pronte alle lezioni a distanza

Didattica in rete per lo Scientifico mentre per l’Isis Volontè alcune ore di lezione di laboratorio per le classi del triennio

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Si erano mossi per tempo, partendo a metà settembre col 50% delle lezioni a distanza. Risultato: al liceo Sereni di Luino (foto), 850 studenti (più 250 che gravitano sulla sede distaccata di Laveno Mombello) finora, non si è verificata nessuna quarantena.

«Forse è stato un caso, forse no: abbiamo agito fin da subito, affrontando l’anno scolastico con lezioni a distanza. Ora con grande dispiacere siamo costretti a tornare alla didattica digitale integrata. Spiace perché avevamo duramente lavorato proprio per evitare questo scenario, che esula ora dalla sfera strettamente scolastica ma riguarda quanto sta avvenendo per l’intero Paese».

David Arioli, dirigente dello scientifico luinese ha lavorato da subito sulle problematiche legate alle classi, al momento della ripresa e addirittura per cercare di dare una soluzione ad alcuni problemi legati all’incastro delle coincidenze ferroviarie con l’inizio delle lezioni. Ma ora la “saracinesca“ imposta dalle nuove regole regionali per il contenimento dell’epidemia ha rimesso tutto in discussione. La scuola, beninteso, non è chiusa ed è prevista la presenza dei professori in loco.

Anche questo un problema, qualora le connessioni risultassero ballerine. «Sì, i docenti saranno presenti e si collegheranno direttamente dalla scuola, per ora lo smart working non è previsto, ma se dovessero esserci problemi di connessione ho il potere, tramite decreto, di consentire ai professori di insegnare da luoghi diversi dall’istituto», conclude Arioli.

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Anche per gli 800 studenti del Carlo Volontè, Isis Città di Luino, ci si sta preparando alle lezioni a distanza. Lo conferma la dirigente Michela Delle Piane, «partiremo dal 26 ottobre come richiesto con le classi a didattica a distanza e se possibile già la prossima settimana attiveremo attività laboratoriali in presenza solo per le classi del triennio. Vorrà dire rimettere mano all’orario, e sarà una decisione non per tutti gli indirizzi ma certamente per quelli di“elettronica“ e “sistemi“».

Una situazione però in itinere che riguarda due “se“. «Lo faremo se non cambieranno le indicazioni regionali o statali, e se riusciremo rispetto alle condizioni dell’epidemia nei prossismi giorni».

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Pubblicato il 23 Ottobre 2020
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