Luogo di sapere e di confronto: la biblioteca di Busto festeggia 70 anni
Oggi è quasi scontato che ogni Comune abbia una piccola biblioteca comunale. Ma non è sempre stato così: alle origini c'erano le "Biblioteche popolari", che erano quasi solo nelle città
Compie 70 anni la Biblioteca comunale di Busto Arsizio, intitolata al suo fondatore e primo direttore, Gian Battista Roggia.
Il 7 luglio 1950 l’Amministrazione comunale deliberò l’istituzione della Biblioteca Civica e contestualmente l’accettazione del materiale donato dall’Università e Biblioteca Popolare, che si era sciolta il 5 maggio dello stesso anno lasciando il suo patrimonio librario in dono al Comune. In seguito fu nominata una commissione per la stesura dello statuto e fu individuato come sede il palazzo Marliani Cicogna.
Come direttore fu nominato il professor Gian Battista Roggia, insegnante e illustre studioso di lingue antiche, primo sostenitore della necessità di una biblioteca pubblica.
Oggi la Biblioteca, che fu poi inaugurata il 13 novembre 1955, ha un bacino d’utenza che supera i 150.000 abitanti, se si prende in considerazione anche i Comuni del Sistema Bibliotecario Intercomunale di cui è a capo.
Il patrimonio librario è composto da oltre 215.000 volumi, circa 4000 sono le pubblicazioni del Fondo Antico (di cui 32 cinquecentine e 42 manoscritti), 1500 i periodici, 8000 i documenti multimediali. La biblioteca garantisce anche l’accesso a migliaia di risorse digitali (edicola italiana e straniera, ebook, banche dati, audiolibri, film).
Il Fondo di storia locale accoglie importati donazioni quali il Fondo Gambini e il Fondo Grampa.
Nel 2019 i prestiti sono stati 123.475, gli utenti 6909 di cui 1768 nella fascia 0 – 14 anni e 5082 fascia 15 – 66 anni.
La cerimonia ufficiale di sabato 17 ottobre, in sala Monaco, vista la situazione epidemiologica ha visto in sala solo un numero molto limitato di persone autorizzate, tra cui la vicesindaco e assessore alla Cultura Manuela Maffioli, l’attuale direttrice Claudia Giussani, l’ex direttrice Loredana Vaccani, l’ex direttore della Biblioteca capitolare Franco Bertolli e uno dei figli del professor Roggia, Giorgio.
«Non abbiamo voluto rinunciare anche se in forma assolutamente ristretta a dedicare un momento alla settantesimo compleanno della nostra Biblioteca» ha detto la vicesindaco e assessore alla Cultura Manuela Maffioli. «Un’occasione preziosa per dire grazie a chi ha facilitato la sua nascita, e il pensiero va al prof Gian Battista Roggia con immensa gratitudine, e a tutti coloro che in questi decenni hanno tenuto in vita, implementato, valorizzato quello che, da un sogno, è diventato uno dei punti di riferimento principali della cultura in città: luogo di sapere, di confronto, di incontro, di crescita e, con il grande sforzo dedicato ai più piccoli, di educazione alla cultura, strumento imprescindibile di elevazione degli individui».
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