Nasce ad Arnate, con le donazioni dei cittadini di Gallarate, la casa per i senzatetto

La "Casa di Sant'Eurosia" è il frutto del voto fatto dalla comunità cristiana: "Una reazione che ci ha sorpresi, una grazia che ci trascina". Sarà realizzata nella ex casa parrocchiale in piazza Zaro (non manca qualche resistenza)

Arnate generiche

Una casa per aiutare le persone in difficoltà, chi ha perso la casa transitoriamente (magari come sta accadendo in questo periodo per le limitazioni dell’emergenza Covid) e chi invece vive situazioni di profondo disagio, compresa la dipendenza da alcol.

Nasce a Gallarate la Casa di Sant’Eurosia, frutto del voto del 12 settembre alla Madonna in Campagna: sarà ospitata nell’ex casa parrocchiale di Arnate, dietro la chiesa dei Santi Nazario e Celso, in piazza Zaro.

Una dozzina di posti letto, sistemati in spazi che saranno rinnovati completamente. La nuova casa si aggiunge all’esistente Casa di Francesco di via Galileo Ferraris.

«Sarà gestita da operatori della Cooperativa Intrecci, come a Casa di Francesco, e sarà una struttura a soglia di ingresso più bassa» spiega monsignor Riccardo Festa, prevosto della città. Consapevole della grande sfida che attende la comunità cristiana, sorpreso dalla partecipazione al voto di settembre e anche pronto ad affrontare qualche polemica che già si vede all’orizzonte, per l’inserimento di una struttura che accoglie (anche) persone problematiche.

L’idea è nata nei mesi bui della chiusura d’emergenza Covid, tra fine inverno e primavera: «Nella via deserta una signora che tornava dalla farmacia, una delle poche esigenze per cui si poteva uscire, mi ha fermato per strada e mi ha detto: “perché non facciamo un voto alla nostra Madonna in Campagna, come si faceva nei secoli passati?”. Questa idea di iniziare a pregare è già un modo per sbloccare la situazione: come Anna nel Primo Libro Samuele che, di fronte alla calunnia di non poter avere un figlio, fa voto di donare suo figlio a Dio. E il Libro dice che quando torna, dopo aver preso quell’impegno, già il suo volto è cambiato».

«Questa opera che noi facciamo per noi deve essere un segno, un memoriale che ci siamo salvati grazie alla solidarietà tra le persone. Ci siamo salvati perché qualcuno ha continuato a lavorare nel suo prezioso servizio, dagli ospedali ai supermercati, perché i giovani hanno fatto la spesa agli anziani, perché tanti si sono impegnati nella solidarietà. È una forma di revisione degli stili di vita: la carità ci ha salvato e la carità continuamente inventa, non è solo soccorso ma creare legami di fraternità».

Il progetto della Casa di Sant’Eurosia a Gallarate

La casa per persone in difficoltà prende il nome da Sant’Eurosia, co-patrona della città con San Cristoforo. Comprenderà tre camere da due persone, alcune singole, una stanza più ampia. «Una soluzione che consente più privacy e meno diffidenza, rispetto ad un semplice dormitorio». Sarà accessibile dalle 18 alle 8 del mattino, gestita da due custodi e un educatore di Cooperativa Intrecci, oltre che da una rete di volontari, «che avranno una funzione di accoglienza soprattutto alla sera».

chiesa parrocchiale arnate
Piazza Zaro ad Arnate

L’idea è di assistere in primo luogo le persone senzatetto ma anche con difficoltà relazionali e di dipendenze («Sono malati, non ce ne si può lavare le mani considerandoli irrecuperabili»). Ma l’offerta complessiva delle parrocchie, che comprende anche Casa di Francesco, è rivolta anche a bisogni diversi: don Riccardo fa l’esempio delle badanti che – di rientro dai Paesi d’origine – devono affrontare i periodi di quarantena (ne avevamo parlato qui).

L’impegno assunto dalla comunità cristiana è per almeno tre anni, con un fabbisogno stimato in 60-70mila euro, di cui almeno 40 da raccogliere mediante donazioni “dal basso”. «Abbiamo fatto il conto di arrivare a quota quarantamila euro con donazioni annuali da mille euro» spiega don Riccardo. Una donazione da mille euro può sembrare molto consistente, ma è pensata in un’ottica di coinvolgimento delle persone: «Mille euro possono essere ad esempio un gruppo di quattro famiglie che dona pochi euro a settimana. Qualcuno si sta già organizzando: il gruppo di famiglie, quello di condominio, della squadra sportiva, dell’Azione Cattolica, dei gruppi d’ascolto.  Se arrivano altri contribuiti da istituzioni o Fondazione vedremo di fare anche attività integrative».

Una petizione ad Arnate contro la Casa di Sant’Eurosia per senzatetto

Naturalmente l’adesione al voto e l’entusiasmo, che in molti ha suscitato il progetto, non sono condivisi da tutti. La perplessità maggiore viene dal quartiere d’insediamento, Arnate.

In parte le obiezioni sono state esplicitate lunedì sera, 5 ottobre, nel primo incontro di presentazione nella Basilica di Santa Maria Assunta, «con gentilezza e con educazione», dice il prevosto.

C’è anche una petizione promossa dai commercianti della zona, partita da alcune settimane e che esprime la preoccupazione anche per il previsto trasferimento (temporaneo, per lavori in Corso Italia) del “Ristoro del buon samaritano”, la mensa per persone in difficoltà che assiste 50-60 persone al giorno, da undici anni.

«La carità crea sempre qualche attrito: è successo così con Gesù» dice monsignor Riccardo Festa. «Anche don Bosco ha dovuto cambiare sede al suo oratorio sei volte in tre anni».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 07 Ottobre 2020
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