Il personale Ata di Buguggiate: “Noi al fianco dei bambini, chiediamo maggior tutela”

Stefania, in quarantena insieme ai colleghi, ha scritto una lettera alla dirigente scolastica: "Siamo esposti quanto gli altri e forse anche di più, non possiamo essere tenuti all'oscuro delle decisioni prese"

Scuola Buguggiate, primaria e secondaria

Il personale Ata in quarantena dopo che una delle collaboratrici è risultata positiva al coronavirus. Per il plesso di Buguggiate, 375 alunni tra elementari e medie, si tratta del secondo “episodio”, il primo aveva coinvolto tre classi che sono state messe in isolamento con i rispettivi insegnanti.

La situazione è complessa e il personale Ata ha scritto una lettera alla dirigente scolastica per mettere in luce alcune criticità che coinvolge direttamente lavoratori e lavoratrici: «Sono una collaboratrice scolastica di Buguggiate – ci racconta Stefania – . Voglio precisare alcune cose in merito al contagio avvenuto tra noi dipendenti Ata. In primo luogo non è assolutamente vero che noi collaboratori non abbiamo contatti con gli alunni. Chi ha detto una cosa del genere lo ha fatto per lavarsi le mani o la coscienza. Io pulisco i loro bagni, i banchi, porto i loro zaini, misuro la febbre a tutti, porto nelle loro classi le frutta e il succo. Sì perché a scuola c’è il “progetto frutta”: un’idea molto bella che poteva andare bene l’anno scorso, oggi sarebbe meglio accantonarla visto il momento di grave emergenza».

Stefania racconta cosa è accaduto i giorni precedenti la messa in isolamento fiduciario: «Chi accompagna i bambini in “aula Covid” quando chiamiamo i genitori perché vengano a prenderli? Noi. Noi stiamo con loro. Chi è andato a disinfettare le aule frequentate dai bimbi messi in isolamento? Sempre noi. E qualcuno ha il coraggio di dire che non abbiamo contatti stretti Quando sono state isolate le classi e le insegnanti, nessuno si è preoccupato di mettere in quarantena noi. Risultato? Otto giorni dopo la mia collega si è ammalata. Sono molto arrabbiata con chi ci doveva tutelarci e non l’ha fatto. Se fosse stata avviata subito la procedura di quarantena per noi del personale ATA, e non dopo quasi dieci giorni, sicuramente la mia collega non si sarebbe ammalata».

«Siamo considerati lavoratori di serie B, il nostro diritto alla salute non è stato tutelato. E in più ci invitano ad essere responsabili e a non uscire di casa: anche noi  abbiamo figli, nipoti, genitori che certo non vogliamo si ammalino. Quando non si tutelano i lavoratori questo è quello che succede! Tutti dobbiamo prepararci ad affrontare quello che sta arrivando, ma usando un sistema diverso: collaborazione e senso civico, prima di tutto. E da chi chi ci dirige mi aspetto competenza e serietà e magari delle scuse per essere state come al solito considerate una nullità o immuni al Covid. Come avete visto non lo siamo. La mia collega guarirà, ne sono certa, ma questa cosa non si deve più ripetere».

Il periodo di isolamento per il personale Ata terminerà lunedì, come ha annunciato la dirigente scolastica Angela Botta e i due dipendenti in servizio nelle scuole di Morazzone e Gazzada Schianno, “prestati” per qualche giorno alla scuola di Buguggiate, potranno rientrare nelle proprie sedi.

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Pubblicato il 15 Ottobre 2020
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