Antonio Casoppero e la moglie: “Lesa la nostra dignità. Non c’è una strategia della tensione a Lonate”
I coniugi si ritengono estranei a qualsiasi vicenda che riguarda il clima di tensione che serpeggia in paese dopo le lettere anonime
Antonio Casoppero e la moglie Simona Rivolta non vogliono essere associati in alcun modo alle lettere anonime (contenenti accuse diffamatorie nei confronti dello stesso sindaco e di altri politici locali) recapitate nei giorni scorsi agli indirizzi dei componenti della giunta e di alcuni consiglieri comunali della maggioranza e dell’opposizione a Lonate Pozzolo.
Attraverso il loro legale Alberto Arrigoni hanno inviato alla redazione di Varesenews una richiesta di rettifica di quanto sostenuto nell’articolo “Clima avvelenato a Lonate: anche un incendio accidentale ora fa paura”.
Nella rettifica sostengono di essere stati lesi nella loro dignità e integrità per aver asserito che i post pubblicati su facebook da Antonio Casoppero abbiano avvelenato il clima in paese e per aver accostato la paura generata da un incendio nel deposito edile di un’impresa di Lonate Pozzolo (avvenuto, dai primi riscontri, per cause accidentali) alle accuse rivolte da Casoppero a Nadia Rosa e Modesto Verderio in particolare. Accuse che, sempre secondo Casoppero, non farebbero parte di alcuna strategia destabilizzante ma solo opinioni personali.
Da parte sua Simona Rivolta respinge l’accusa di essere complice della strategia della tensione che è stata attribuita al marito, specificando di essere diventata amministratrice del gruppo Facebook “Sei di Lonate Pozzolo se…” solo dal 16/11/2020 e che i post polemici del marito erano stati scritti precedentemente.
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