Campo dei Fiori, si lavora ancora per la riapertura delle vie in montagna

Diminuisce il numero dei sentieri chiusi, ma deve rimanere alta l’attenzione per tutti gli altri danneggiati ancora pesantemente dal maltempo. Divieti a Cittiglio per i percorsi attorno al sasso del Ferro

La devastazione del Campo dei Fiori

Squadre al lavoro al Parco Campo dei Fiori per liberare i sentieri ancora interrotti dalla tempesta di scirocco che ha colpito i versanti delle alture abbattendo migliaia di alberi quel weekend di un mese fa.

I percorsi ad oggi ancora chiusi sono solo 4 (a differenza del numero censito a una settimana di distanza dall’evento dallo stesso Ente) e riguardano il “301“ vale a dire dal Belvedere al Forte di Orino che risulta collassato e con alberi a terra.

Chiuso anche il “301B“ che da Orino porta alla Rocca e da lì a Castello Cabiaglio: qui l’interruzione è su due punti: 100 metri prima del bivio per la Rocca e 300 metri dopo il Sasso Nero in direzione Fornaci, Cabiaglio; si tratta di una via particolarmente battuta dagli amanti della Mountain bike e dai raccoglitori di castagne: terreno pianeggiante con selva castanili che ad oggi non può essere percorso dal momento che a partire dalla parte iniziale del tragitto persiste un divieto di accesso imposto dal Comune di Orino. Chiuso il sentiero “316“ da Bedero Valcuvia a salire fino a Valicci (parzialmente aperto il “315“ fino alla casa in direzione Valicci), chiuso il “sentiero Furia“, il “319“.

varie

Anche i sentieri che nella apposita comunicazione creata dal parco risultano aperti parzialmente, però, presentano diversi problemi legati alla transitabilità.

Il “317“ per esempio che collega Caldana in località “Bosco incantato” col Forte di Orino è praticabile solo fino all’innesto col sentiero “302“ (che parte da Orino): il resto è impraticabile per gli alberi caduti di traverso sulla sede dei sentieri.

I “311-12-13“, sempre nel versante sud fra Gavirate e la zona della Grotta Remeron risultano transitabili a tratti.

Lo stesso vale per gli altri “parzialmente aperti”. Anche per i sentieri che risultano aperti è comunque obbligatorio prestare la massima attenzione.La devastazione del vento a 130 all’ora di un mese fa come è noto ha fatto danni anche nella vallata vicina, la Valcuvia, dove ancora oggi risultano difficilmente raggiungibili le frazioni sulla sommità del Sasso del Ferro, Vararo (Cittiglio) e Casere (Laveno Mombello): qui oltre al problema delle frana che incombe sulla provinciale, e per la quale solo pochi giorni fa avevamo raccolto le preoccupazioni dei residenti, anche numerosi sentieri di questi versano risultano pericolosi.

Qui a preoccupare non è solo l’impraticabilità, ma anche l’elevato numero di piante rimaste in bilico e quindi pericolanti. Nonostante questo molti escursionisti vogliono ugualmente percorrere quelle vie mettendo a repentaglio la loro sicurezza e quella degli eventuali soccorritori.

Il comune di Cittiglio ha difatti disposto la chiusura di una serie di vie agro salvo pastorali che risultano ancora oggi impraticabili dopo la tempesta di un mese fa. Si tratta di sentieri prospicienti il Sasso del Ferro e la strada provinciale 8, in particolare nella zona Sciaresa, Sasso del Ferro e Ghetto.

Anche il comune di Duno aveva in precedenza emesso un provvedimento analogo per la zona del San Martino.

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Pubblicato il 02 Novembre 2020
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