Cocquio Trevisago, volontari al lavoro per riaprire i sentieri

Protezione civile in azione nel tratto boschivo Boné - Cerro: tagliate piante e rimossi tronchi caduti

Cocquio, la riapertura dei sentieri

La grande tempesta che ha colpito il Campo dei Fiori a inizio ottobre ha fatto fra i sentieri del parco vittime più o meno celebri: tutti conoscono il Belvedere che da Varese porta a Forte di Orino, o i blasonati sentieri “10” (che sono in realtà due e si chiamano “310a“ e “310b“), tanto conosciuti quanto battuti per la bellezza dei luoghi e la facilità di impegno nell’affrontarli.

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Ma esiste una rete di tracciati “minori“ e di collegamento che hanno subìto danni altrimenti irreparabili senza l’intervento dell’uomo: problemi per la montagna, con la tenuta dei versanti messa in forse dalla carenza di appoggi caratterizzati dalle radici delle piante di alto fusto, e problema anche per i visitatori del bosco, frequentatori di strade da molti sconosciute ma di grande bellezza e che peraltro eseguono un monitoraggio “passivo“ dei luoghi.

Così farà piacere sapere che i volontari della protezione civile di Cocquio Trevisago nei giorni scorsi hanno proseguito nelle operazioni di pulizia e risistemazione del sentiero Boné-Cerro: si tratta di una strada forestale che collega di fatto la zona del Boné (quel prato che anticipa l’ingresso a Caldana provenendo da Sant’Andrea) col borgo di Cerro.

Un tragitto importante perché da qui è possibile raggiungere con circa 30 minuti di camminata leggera il bosco incantato di Cerro, da cui si dipana il sentiero 17 che porta al Forte di Orino (e che ad oggi risulta percorribile solo fino all’intersezione col sentiero 2 che parte appunto da Orino, diretto al Forte).

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Pubblicato il 05 Novembre 2020
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