Torna il contagio nelle Rsa e si riaccende lo scontro in Regione

Aumentano i casi di Coronavirus nelle strutture per anziani. Sui protocolli operativi botta e risposta tra le opposizioni e l'assessore Galera

regione lombardia

Il Coronavirus si riaffaccia nelle Rsa lombarde e con lui riprende lo scontro politico in regione, specialmente tra Lega e opposizioni.

A dare il via alla polemica è Silvia Roggiani, consigliera del Pd in regione, che pochi giorni fa ha ripreso aspramente il presidente, Attilio Fontana, richiamandolo alla responsabilità e alla collaborazione con il governo nazionale.

“È IL MOMENTO DELLA RESPONSABILITÀ”

Per la dem Fontana, definendo la decisione di dichiarare la regione zona rossa uno «schiaffo del Governo alla Lombardia», si macchierebbe di un comportamento poco responsabile visto che i dirigenti di Ats e tutti i medici del territorio concordano con quanto stabilito dal ministro Speranza.

Roggiani poi ha continuato così: «È  troppo chiedere al presidente Fontana un pizzico di responsabilità? Invece di fare polemica e usare il dramma della Lombardia come arma di propaganda politica, dovrebbe dire come intende farci uscire dalla zona rossa, come diminuire i contagi – ad oggi un quarto di quelli nazionali – e i morti – quasi un terzo – nella nostra Regione. O dire, per esempio, come intende aiutare le attività e i settori in sofferenza, o come aumentare i bus su strada. Che dice Fontana della tanto sbandierata autonomia, dov’e finita adesso? Prima la reclamano, ma poi quando la devono applicare si tirano indietro. Il governatore, adesso, si prenda responsabilità anche economiche e sanitarie per far fronte all’emergenza».

Roggiani ha infine concluso richiamando Fontana alla responsabilità e collaborazione, incitandolo a lasciare da parte interessi politici personali: «Nessuno di noi, men che meno tutte le categorie di lavoratrici e lavoratori colpiti dalla nuova stretta, è contento che la Lombardia sia catalogata fra le zone rosse e quindi ad alto rischio. Ma questo è il momento della responsabilità e della collaborazione istituzionale, ed è vergognoso che si continui a usare ogni occasione per speculare o addossare colpe a qualcun altro. A otto mesi dal primo caso Covid registrato in Lombardia siamo ancora qui, sguarniti della medicina territoriale tanto indispensabile e per giunta con una grave carenza di vaccini antinfluenzali. Ogni cittadino di questa regione vorrebbe sapere perché siamo ancora a questo punto. Ma adesso, per favore, si lavori per uscirne e per mettere al sicuro, dal punto di vista sanitario ed economico, le cittadine e i cittadini lombardi».

“IGNORANZA IN MATERIA SANITARIA”

«È una vergogna. La Roggiani continua a dimostrare la sua ignoranza in materia sanitaria e causa una nuova figuraccia per il suo partito. Nessun dimesso positivo dagli ospedali andrà nelle Rsa. Regione Lombardia ha approvato una delibera specifica che conferisce alle Ats il mandato di individuare sul territorio lombardo 1500 posti letto per sub acuti e degenze di sorveglianza, in parte riconvertendo posti letto no-Covid e in parte mettendone a contratto di nuovi, proprio per accogliere ospiti positivi, asintomatici o pauci sintomatici, provenienti anche dalle strutture residenziali per anziani e disabili».

«Abbiamo finora effettuato decine di migliaia di tamponi a ospiti e operatori delle Rsa in modo sistematico – aggiunge l’assessore – e le nostre delibere prevedono che i casi positivi vengano spostati da queste strutture. Con l’aumento dei ricoveri ospedalieri, abbiamo deciso di rafforzare l’offerta di posti letto per sub acuti, i quali non rientrano nella disponibilità delle rete ospedaliera, ma garantiscono comunque una assistenza di carattere sanitario, come ad esempio le strutture di riabilitazione. Dovrebbe conoscere la differenza fra l’assistenza sanitaria garantita in un posto letto per sub acuti e quella delle residenze per anziani. Ogni altra interpretazione malevola e accusatoria è falsa e generata ad arte da soggetti senza scrupoli che stanno creando così tanti problemi e allarmi legati alla disinformazione, più di quanti ne stia facendo l’evoluzione pandemica».

Quando già era arrivata la risposta di Gallera anche un altro consigliere d’opposizione, Massimo De Rosa, ha criticato l’operato di Fontana e Gallera, affermando che «la giunta lombarda continua a compiere gli stessi errori, scaricando la responsabilità, attraverso una dgr confusa e generica, sulle Ats spingendole ad aprire le porte delle Rsa ai pazienti covid, rischiando di condannare, ancora una volta, a fine certa centinaia di nonni»

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Pubblicato il 08 Novembre 2020
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