Sostenibilità e valorizzazione degli ambienti al centro del programma di “Insubria up”

Forti di una rete che coinvolge studenti da gran parte dei dipartimenti, i candidati della lista "Insubria up" sono pronti per le elezioni che il 19 e il 20 novembre decideranno i rappresentanti studenteschi dell'Insubria per il prossimo biennio

Università dell'Insubria di Varese Bizzozzero

Una campagna elettorale senza incontri o assemblee, ma un programma ricco di iniziative e tanta voglia di mettersi in gioco. I candidati della lista “Insubria up” sono pronti ad affrontare le elezioni del 19 e 20 ottobre che decideranno i nuovi rappresentanti di Senato accademico, Consiglio di amministrazione, Nucleo di valutazione, Cus, Consigli di Dipartimento, Consiglio della Scuola di Medicina e Consigli di corso dell’Università degli studi dell’Insubria. Tanti i punti in programma a partire dalle tematiche di sostenibilità ambientale, alla burocrazia e alla valorizzazione delle strutture universitarie.

Tra i punti più a cuore per i candidati di “Insubria up” vi è sicuramente la sostenibilità ambientale nei vari aspetti della vita universitaria. «Abbiamo iniziato a lavorare sul tema della sostenibilità già da tempo – spiega Anna Claudia Caspani, dottoranda in “Metodi e modelli per le decisioni economiche” candidata al Cda per la lista “Insubria up” -. Vogliamo prima di tutto aumentare i cestini per la raccolta differenziata, ma anche intervenire sul consumo energetico attraverso un utilizzo più efficiente dell’illuminazione e del riscaldamento. Proprio in questa direzione, abbiamo instaurato un dialogo con la delegata del rettore per lo sviluppo sostenibile e aperto un tavolo a cui partecipano delegati da tutti i dipartimenti. Il nostro obiettivo è anche quello di coinvolgere i docenti del nostro ateneo specializzati su queste tematiche, in modo da poter contare anche sulle loro competenze».

Nel programma di “Insubria up” trova ampio spazio anche la valorizzazione degli ambienti universitari. «Siamo convinti – spiega Niccolò Callegari, studente di Biotecnologie candidato al Senato accademico – che alcune strutture come il padiglione Seppilli a Varese e la sede di via Cavallotti a Como debbano essere ammodernati. Quello a cui miriamo è dare una mano agli studenti a vivere di più l’università una volta che l’emergenza sanitaria sarà terminata. L’idea è quella di individuare nuovi spazi dedicati agli studenti come aule studio, aree verdi e luoghi all’aperto dove potersi fermare insieme ai colleghi. Non vogliamo che l’università sia solo un luogo dove andare alla mattina per seguire le lezioni e non appena finite tornare subito a casa».

Altro punto su cui si concentra il programma di Insubria up è la burocrazia e il dialogo tra studenti e organi dell’università. «Quando mi confronto coi miei colleghi – racconta ancora Niccolò Callegari – mi accorgo che molti hanno grossi problemi a capire chi contattare per avere risposte alle loro necessità. Abbiamo quindi pensato di stendere un organigramma dettagliato di tutte le figure, in modo da fornire uno strumento chiaro e schematico che possa aiutare soprattutto i nuovi studenti a orientarsi. in questo contesto diventa fondamentale la figura del rappresentante, perché rappresenta il punto di contatto più diretto tra i bisogni degli studenti e gli organi che amministrano l’ateneo».

«Quando è scoppiata l’emergenza – aggiunge Anna Claudia Caspani – ci ha lasciato spaesati, ma ci siamo presto messi al lavoro per rispondere alle necessità che la nuova situazione aveva portato con sé. Abbiamo potenziato il dialogo e lo scambio di idee tra tutti i membri della rete che Insubria up nel corso del tempo ha costruito all’interno dei vari dipartimenti, tutto sfruttando al meglio gli strumenti messi a disposizione dalla tecnologia. Attraverso i canali telematici siamo riusciti a trovare nuove modalità di organizzazione e allo stesso tempo tipologie alternative di comunicazione».

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Pubblicato il 14 Novembre 2020
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