“Il Teatro delle Arti non si ferma”: la cultura continua con i corsi online

La chiusura fisica del Teatro delle Arti di Gallarate non ferma il desiderio di cultura, anche se a distanza. A fine novembre è previsto un corso letterario online sull'utopia e sulla distonia nella letteratura

Teatro delle Arti Gallarate

Anche se il sipario del Teatro delle Arti di Gallarate è calato e le sue porte sono state momentaneamente chiuse settimana scorsa, a causa del Dpcm, la sua divulgazione culturale continua sulle proprie gambe e raggiunge tutti gli interessati.

Infatti, se la rappresentazione teatrale e cinematografica è sospesa, «proseguono le iniziative non connesse alle rappresentazioni teatrali perché da sempre, e ora anche in continuità con il lascito culturale del compianto don Alberto Dell’Orto, opera nel e per il territorio provinciale e regionale promuovendo,  anche  iniziative  formative che coniugano valori e cultura nell’orizzonte di un umanesimo cristiano», spiega Cristina Boracchi, preside del liceo “D. Crespi” di Busto Arsizio e organizzatrice di molti festival ed eventi culturali della zona di Gallarate e Busto.

«La chiusura delle attività culturali ha davvero sconvolto tutti – continua – anche alla luce degli investimenti che la riapertura dopo il lockdown ha reso necessari». Certamente anche il Teatro delle Arti si era ben attrezzato in vista della riapertura e tutte le norme di distanziamento venivano ben messe in atto: ingressi differenziati rispetto all’entrata e all’uscita, controllo della temperatura prima di entrare in sala e una rigida assegnazione dei posti che rispettasse le distanze previste dal Dpcm, sbarrando con delle corde in maniera alternata le poltrone.

«Certo la problematicità del contesto rende anche comprensibile la scelta del governo, benché credo che  se i ristoranti e i bar possono restare  aperti sino ad una certa ora, anche i cinema, le mostre, potrebbero rimanere  fruibili entro orari e procedure garantite, perché  offrono cibo per la mente e per l’anima, un  cibo che, oggi, in una fase così psicologicamente difficile da sostenere, è altrettanto indispensabile», conclude Boracchi.

LA CULTURA SI SPOSTA ONLINE

Anche durante il lockdown primaverile, ricorda la professoressa, alcuni incontri di Filosofarti erano stati recuperati online, mentre per il 27 e 28 novembre è stato organizzato un corso letterario che verterà su Utopia e distopia (qui il link sul sito del teatro):«Gli iscritti potranno collegarsi all’indirizzo che segnaliamo esclusivamente a loro per potere seguire il corso nelle date e negli orari indicati dal programma. Anche se questo implica molto lavoro suppletivo sul piano organizzativo, è un segnale forte di come la cultura non si fermi e trovi il modo comunque di esprimere un progetto di valore aggiunto per il territorio, pensando, come in questo caso anche alle nuove generazioni già deprivare dalla presenza a scuola».

Come mai questo tema? «La recente esperienza di allarme sanitario ha lasciato soprattutto nelle giovani generazioni una serie di problematiche e domande che incidono sulle esistenze e sulle visioni del futuro. Crediamo che la letteratura possa essere allora uno strumento per meglio definire e fare catarsi rispetto alla confusione e allo smarrimento spesso esorcizzati con atteggiamenti disfunzionali e di rimozione». Dunque si è scelto di affrontare un tema che nella letteratura novecentesca è stato al centro di molti romanzi, italiani e non, «aprendo finestre di riflessione sul sé nell’oggi. Il convegno si propone di offrire una mappatura interattiva delle possibili declinazioni di questo approccio al mondo», conclude.

PROGRAMMA

Venerdì 27 Novembre 2020

ore 14.30 Introduzione al corso a cura di Paolo Zoboli
ore 15.00 Letteratura italiana, variazioni sulle catastrofi, Mario Barenghi: la distopia nella letteratura italiana contemporanea
ore 15.45 Letteratura tedesca, Luca Crescenzi: Joseph Roth – distopie della storia e paradisi artificiali
Ore 16.30 Intervallo
ore 16.45 Letteratura ispano-americana, Emilia Perassi: la terra promessa dei migranti
Ore 17.45 Dibattito

Sabato 28 Novembre 2020

ore 9.00 Letteratura francese, Marco Modenesi: distopie nel Novecento francese – un mondo
che crolla fra fantascienza, critica sociale e pseudo-presagi
ore 10.00 Letteratura Italiana, Gianni Turchetta: Napoli distopia – l’anti-tradizione di una
città glocale e la narrativa di Elena Ferrante
ore 11.00 Letteratura inglese, Franco Buffoni: Huxley e Orwell – utopia e anti-utopia
nel mondo di lingua inglese

Nicole Erbetti
nicole.erbetti@gmail.com

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Pubblicato il 03 Novembre 2020
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