Un tuffo nella Storia con “The Crown”, serie tv Netflix da non perdere

Con l'emergenza Covid si sta vivendo un periodo che entrerà nei libri, ma ci sono persone, come la regina Elisabetta, che di momenti storici e cambiamenti ne hanno vissuti di epocali. A dicembre arriva la quarta stagione

The Crown

Con l’emergenza Covid si sta vivendo un periodo che entrerà nei libri di storia, ma ci sono persone, come la regina Elisabetta, che di momenti storici e cambiamenti ne hanno vissuti di epocali. La serie The Crown, disponibile sulla piattaforma Netflix, affronta proprio tutti questi cambiamenti, non solo a livello storico, ma anche a livello personale, di relazioni. Con scelte difficili e collocate su tutti i fronti. Una serie da non perdere, la cui narrazione potrebbe benissimo continuare fino ai giorni nostri. In attesa della quarta stagione in arrivo a dicembre, ecco la recensione delle prime tre stagioni.

La recensione

Produzione: Stati Uniti – Gran Bretagna
Uscita: Su Netflix
Serie creata da: Peter Morgan dal 2016
Nr. Stagioni: 3
Interpreti terza stagione: Olivia Colman, Tobias Menzies, Helena Bonham Carter, Ben Daniels

Chi si sarebbe aspettato che la realtà potesse superare la fantasia? Se di di fantasia si può parlare con The Crown, la serie tv originale Netflix che racconta la vita dei Elisabetta II, regina d’Inghilterra da quando aveva 25 anni, nel 1952, e oggi ancora saldamente sul trono. Costretta, nei mesi scorsi, ad affrontare anche l’abbandono dalla famiglia reale del nipote Hanry e della moglie Meghan. Sembra una delle puntate della terza stagione, ma è la realtà e chi ha già visto la serie, si può immaginare anche le riunioni, le convocazioni, le discussioni, i tic della regina, le sue reazioni apparentemente fredde. Insomma, per chi ha “conosciuto” la regina e la corte d’Inghilterra attraverso la serie televisiva, sta sicuramene vivendo anche questi giorni di Pandemia con una spinta d’immaginazione in più. (di seguito il trailer della prima stagione)

E questo è il grandissimo risultato di un progetto televisivo così ambizioso, che ha anche avuto il coraggio, nonostante il successo delle prime due stagioni, di cambiare l’intero cast della terza stagione. Questo perché la forza di una serie come The Crown non è solo negli interpreti, seppure tutti di livello internazionale, ma nella potenza narrativa del materiale storico a disposizione, abbinato a una messa in scena magistrale che combina alla perfezione drammi famigliari e settanta anni di Storia (con la S maiuscola). L’autore è Peter Morgan, già sceneggiatore del film The Queen che portò Hellen Mirren a conquistare l’Oscar come miglior attrice. Uno scrittore solido che fa della ricerca storica, abbinata ai sentimenti, la sua arma migliore: infatti tutte e tre le stagioni raccontano fatti realmente accaduti, ma senza arrivare a realizzare e a proporre un documentario. I fatti personali, dall’incoronazione al matrimonio, dall’educazione dei figli al rapporto con la sorella Margaret, dalla passione con il marito alla voglia di fuggire, sono perfettamente intrecciati con quelli “mondiali”: le relazioni con i primi ministri inglesi (tra cui quello con il complicatissimo Churchill), le crisi economiche, le crisi internazionali, e molto altro ancora. (di seguito il trailer della quarta stagione in arrivo a dicembre)

Mentre le prime due stagioni, che vedono protagonista una bravissima Clayre Foy, hanno una narrazione più classica, in cui si racconta molto della vita privata della regina con una struttura che viene definita “orizzontale” (ovvero con una trama dominante che attraversa tutti gli episodi), la terza stagione rivoluziona tutto. A partire dal cast che, per cause anagrafiche, viene sostituito perché i protagonisti invecchiano: la regina è interpretata da Olivia Colman (vincitrice dell’Oscar nel 2019 per il film “La favorita”), e con lei tutto il resto degli interpreti. Ma la rivoluzione è anche a livello narrativo: gli episodi, mantenendo gli stessi protagonisti, sono come dei piccoli film autoconclusivi (quindi con una struttura narrativa definita più “verticale”), che raccontano momenti storici ben definiti, non intrecciandosi tra di loro nella trama. Come il magistrale episodio del documentario sulla famiglia reale, voluto dal Principe Filippo per avvicinare l’immagine della Regina (solo lei?) agli occhi dei sudditi, tramite quel nuovo mezzo tecnologico che è la televisione. Il risultato sarà disastroso, con una Regina costretta a subire, ad assecondare i capricci del marito, ma sempre molto solida nel mantenere la propria identità e autonomia decisionale per questioni più importanti, come le sorti del paese. Ne emerge una famiglia complicata, a volte scollegata dalla realtà per quel che riguarda i sentimenti, ma fermamente consapevole del proprio ruolo nei confronti del Regno.

The Crown

Quello che unisce le tre stagioni, inoltre, è sicuramente l’ironia. Oltre al dramma di una donna che non voleva nemmeno diventare regina e che si trova costretta a sentirsi responsabile del proprio ruolo, vi è anche il rapporto con il principe Filippo, per cui emerge l’amore, la pazienza e anche i sensi di colpa per averlo messo spesso in secondo piano. Ma di Elisabetta II emerge una donna solida, capace di mantenere le fila di una famiglia, di una nazione, anche di fronte a dolorose separazioni, che sia Brexit oppure l’allontanamento del nipote Hanry. In ogni caso, è pur sempre la Regina, e a lei, solo a lei, il popolo fa riferimento. Nella serie tv, ma anche nella vita reale. The Crown è una serie da non perdere per poter conoscere meglio quel mondo regale, tra assurdità e complicazioni.

Manuel Sgarella
manuel.sgarella@varesenews.it

 

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Pubblicato il 04 Novembre 2020
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