Vedano Olona: dalla fabbrica dismessa 22 appartamenti, un parco e una pista ciclabile

Al via il primo progetto di rigenerazione urbana previsto dal nuovo Pgt. Dall'operazione sull'area ex Fapi di via Adua il Comune guadagnerà un parco pubblico di 6.000 mq e due tratti di pista ciclabile

Vedano Olona - rigenerazione urbana ex Fapi

Dove ora c’è una fabbrica chiusa da anni sorgeranno ventidue nuovi appartamenti a basso impatto ambientale, un parco pubblico di 6.000 metri quadri, due tratti di pista ciclopedonale e un parcheggio privato ma ad uso pubblico. Il tutto a costo zero per il Comune, mettendo mano ad un’area industriale dismessa e con nessun consumo di suolo.

E’ il risultato che produrrà il primo intervento di rigenerazione urbana – uno strumento previsto nel nuovo Pgt di Vedano Olona – che è stato presentato questa mattina dal sindaco Cristiano Citterio e dall’assessore al Territorio Giorgia Adamoli.

L’intervento – denominato Ambito di rigenerazione ARU7 – riguarderà l’ex Fapi di via Adua, un’azienda che produceva materiale elettrico e che dalla fine degli anni ’90 è chiusa.

Grazie ad un accordo tra la proprietà e l’Amministrazione comunale, e all’intervento di un investitore che propone una formula innovativa, è stato possibile arrivare a progettare una riqualificazione di alto profilo con un insediamento abitativo di moderna concezione e la messa a disposizione di un nuovo parco pubblico attrezzato di quasi 6000 mq oltre a due tratti di piste ciclopedonali a disposizione di tutti.

«E’ un evento importante per il paese – ha detto il sindaco Cristiano Citterio – perché si tratta di un primo intervento significativo che doterà di servizi la parte ad est della ferrovia, storicamente sguarnita. Un primo passo verso la formazione del sistema dei parchi in questa parte di territorio quasi esclusivamente residenziale e che ci si augura farà da apripista per il recupero di altri ambiti fermi da tempo».

«La scelta di rigenerare 11 aree dismesse del nostro territorio comunale è stata formulata nel nuovo Pgt approvato nel 2019 secondo una strategia che prevede più verde pubblico a disposizione dei cittadini recuperando aree dismesse – spiega l’assessore al Territorio Giorgia Adamoli – Riconoscere l’esigenza di una generale necessità di prendersi cura dell’esistente significa guardare ad una complessiva rigenerazione architettonica, ambientale, tecnologica e sociale. Con rigenerazione urbana si intende un processo e una politica di governo del territorio, attivati o supportati da processi partecipativi e di partenariato pubblico/privato, che hanno per oggetto il patrimonio edilizio ed urbanistico esistente. Obiettivo garantire il ripristino o il rinnovamento delle condizioni di vitalità e sostenibilità socio-economica, culturale ed ambientale e di qualità urbana in termini di dotazione di attrezzature, servizi e infrastrutture, di risparmio energetico e sicurezza. Si tratta, di un’ampia e profonda opera di riconfigurazione urbana che non si limita all’aspetto morfologico, ma che consiste in una vera e propria riprogettazione funzionale e tecnologica; proprio quello che si riuscirà ad attuare in questa proprietà».

I tempi dell’operazione saranno abbastanza celeri e il cantiere dovrebbe partire già nel gennaio 2021 per concludersi nel febbraio 2022.

Soddisfatte tutte le parti dell’accordo: il Comune, che riceverà anche un contributo economico oltre agli oneri di costruzione, ma anche il costruttore che grazie alla formula “home pooling” ha già venduto i 22 appartamenti che verranno realizzati, e anche la proprietà dell’area. «Grazie all’incontro tra la volontà dell’Amministrazione comunale, la proprietà che aveva interesse a sistemare l’area e ad un investitore importante siamo riusciti a fare un percorso condiviso – ha detto Marco Fava, in rappresentanza della proprietà – e di questo devo sicuramente ringraziare l’assessore Adamoli e l’Amministrazione per la trasparenza e il rispetto delle regole, e anche l’Ufficio tecnico comunale che ha lavorato con grande impegno».

Nell’accordo c’è anche lo spostamento della cabina elettrica tra la ex Fapi e la rotatoria (nella foto sotto), che oltre ad essere brutta ed obsoleta crea problemi di visibilità su via Adua e intralcia lo sviluppo della pista ciclabile.

Vedano Olona - rigenerazione urbana ex Fapi

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Pubblicato il 05 Novembre 2020
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