Tampone, ecografie e parametri vitali: l’avamposto dell’ospedale nella cura del Covid
Dal 9 di dicembre, quando hanno iniziato ufficialmente a visitare, nel centro di Ats Insubria sono stati trattati 27 pazienti. Solo uno è stato poi trasportato in ospedale
L’ondata virale che ha travolto il Varesotto tra novembre e l’inizio di dicembre sembra passata. Il virus continua a circolare ma l’indice di contagio si è abbassato.
Il sistema di contenimento e di controllo, però, resta attivo. Così, il centro territoriale Covid allestito da Ats Insubria con il supporto del suo personale infermieristico e dei medici delle Usca ha visitato, dal 9 dicembre scorso, 27 persone. Si tratta di pazienti con sintomatologia sospetta da Covid inviati dai propri medici curanti all’ospedale da campo di via Monte Generoso.
Qui sono stati visitati, sottoposti a tampone e a ecografia per valutare bene le condizioni fisiche. Delle persone trattate, 24 sono risultati positive ma sono state rinviate al proprio domicilio per essere assistite dai propri medici ad eccezione di una ricoverata in ospedale. Anche l’antivigilia di Natale tre assistiti sono stati visitati e rimandati a casa perché le condizioni lo permettevano.
Il modello di presa in carico sta dando i risultati sperati: i medici di medicina generale inviano i propri assistiti sospetti Covid, fragili ed a rischio intermedio, prenotando la visita sul portale di Ats Insubria.
Al suo arrivo, il paziente viene accolto all’accettazione nell’area dedicata e isolata. L’intera struttura è stata allestita da Croce Rossa Comitato di Varese 5 tende attrezzate e riscaldate.
Una volta superata l’accettazione, interviene un infermiere di ATS insieme a una crocerossina e a un medico USCA. Sottopongono il paziente a tampone e poi a una visita approfondita con prelievo ematico e controllo ecografia dei polmoni. In base ai parametri raccolti e alle evidenze, il medico, d’intesa con il curante, invia la persona in ospedale oppure al proprio domicilio dove proseguirà la cura.
A breve è previsto il coinvolgimento degli studenti del terzo anno di Scienze infermieristica dell’università Insubria e anche il personale dell’Esercito così da poter aprire un secondo ambulatorio . A regime la struttura avrà una capacità ricettiva di 30 pazienti al giorno.
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