AvvocatoFlash: come l’A.I. ha rivoluzionato il mondo legale

Negli ultimi anni Il mondo delle professioni legali, così come la maggior parte del settore terziario, è cambiato e sempre di più c’è uno spostamento verso le piattaforme digitali

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Negli ultimi anni Il mondo delle professioni legali, così come la maggior parte del settore terziario, è cambiato e sempre di più c’è uno spostamento verso le piattaforme digitali. E sempre di più la ricerca dei legali avviene tramite i motori di ricerca come Google o Bing. Anche solo le parole chiavi come “Avvocato Online”, “Avvocato a Milano” e “Avvocato a Roma”, sono sempre più cercate in rete dagli utenti che necessitano di assistenza legale.

Nella stessa Lombardia e nelle sue province: “Avvocato a Varese”, o “Avvocato a Brescia” hanno avuto un incremento notevole.

Sia per un divorzio, una separazione, un licenziamento o un reato come lo stalking, il classico modus operandi della ricerca di un legale, sta esaurendosi sempre di più.

Il passaparola di amici e parenti, che rappresentava la forza primaria per il contatto di un avvocato, è stato sostituito dai motori di ricerca, Google in primis.

Soprattutto in questo anno, con i lockdown e le regioni d’Italia dipinte di giallo, arancione e rosso che, irrimediabilmente, restringono fisicamente le libertà personali, il Web sembra un faro di luce su molti aspetti della vita.

Le richieste legali online, difatti, sono aumentate vertiginosamente da marzo in poi.

E nonostante ci sia ancora una diffidenza verso i servizi e portali legali online che possono “contenere” avvocati poco specializzati e poco preparati, la corsa delle parole chiavi sopra citate, ormai è inarrestabile.

L’aiuto dell’intelligenza artificiale

Fattore di non poco conto, è l’aver adottato degli algoritmi come quello dell’intelligenza artificiale e del machine learning (apprendimento automatico) che sono in grado di restituire in modo appropriato e pertinente i parametri e le esigenze degli utenti richiesti.

Ad esempio, la piattaforma AvvocatoFlash, utilizza l’intelligenza artificiale per esaminare le richieste legali che arrivano sul sito e, grazie a questo algoritmo, il sistema “capisce” quali casi necessitano realmente di assistenza legale e quali no.

Ovviamente gli avvocati iscritti sul portale, hanno un proprio profilo, una biografia, il proprio CV, Ordine e Albo d’iscrizione.

Proprio per dare l’opportunità agli utenti di conoscere la persona a cui affideranno l’incarico (o gli incarichi).

Il web, insomma, può essere pericoloso, ma se saputo sfruttare, può risolvere molte problematiche. Comprese quelle legali.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Dicembre 2020
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