Cosa videro i Re Magi nel cielo? Ve lo racconta il Gat

Appuntamento in streaming con il Gruppo Astronomico Tradatese che, attraverso Cesare Guaita, porterà gli spettatori al 7 a.C., l'anno (vero) in cui nacque Gesù

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Il GAT, Gruppo Astronomico Tradatese concluderà la sua attività annuale lunedì 14 dicembre 2020, h 21 con una suggestiva rievocazione online (accesso libero dal sito del GAT) del possibile fenomeno astronomico che accompagnò la nascita di Gesù.

Cesare Guaita, presidente del GAT, terrà infatti una conferenza sul tema: La stella dei Magi rivisitata. L’occasione per questa serata è data da un fenomeno assolutamente eccezionale che si verificherà nella notte del prossimo 21 Dicembre 2020. Quel giorno i due pianeti maggiori, Giove e Saturno, che ci hanno accompagnato per tutto l’estate, si avvicineranno prospetticamente a 0,1°, una distanza talmente minima da farli quasi sovrapporre.

Sarà possibile osservare questo fenomeno non appena farà buio, osservando la coppia di pianeti (ad occhio nudo e meglio con un binocolo) sul basso orizzonte di Ponente un paio d’ore prima che la coppia, verso le 19, tramonti. Erano ben 400 anni che Giove e Saturno non si ‘avvicinavano’ così tanto e ci vorranno altri 80 anni perché il fenomeno si ripeta.

A questo punto, però, ci si può chiedere cosa c’entri la congiunzione strettissima di Giove con Saturno con la ‘stella’ di Betlemme della quale parla Matteo nel suo Vangelo. Di sicuro Matteo, parlando di ‘stella’, doveva intendere un fenomeno astronomico importante soprattutto per i Magi, che come astrologi di professione, sapevano leggere benissimo le cose celesti. Poteva quindi trattarsi anche di un fenomeno astronomico poco appariscente per la gente comune. Un fenomeno che, comunque doveva essere qualcosa coincidente con data vera della nascita di Gesù che, secondo i calcoli più recenti, avvenne nell’anno -7 a.C. Di sicuro la stella di Betlemme non fu una cometa.

La tradizione di mettere una cometa sulla capanna dei Magi non corrisponde infatti alla realtà storica. Questa tradizione nacque all’inizio del 1300 quando Giotto disegnò (attorno all’anno 1304-5) una ‘stella con la coda’ sulla capanna della scena della Natività nella Cappella degli Scrovegni.

Giotto, con i suoi occhi da artista, aveva visto in cielo, nel 1301, una grande apparizione della cometa di Halley, quindi fu stimolato a dipingere questa ‘stella’ sulla sua Natività. In realtà la Halley tornò dalle parti della Terra nell’ anno -12 a.C., quindi NON può assolutamente essere identificata come la ‘stella dei Magi’.

E fu probabilmente Keplero ad intuire la spiegazione giusta quando si accorse che nell’ anno – 7 a.C. Giove e Saturno si avvicinarono fino a circa un grado di separazione angolare (due volte la grandezza apparente della Luna Piena), non una ma ben tre volte di seguito nella costellazione dei Pesci, rispettivamente il 29 Maggio, il 29 Settembre e il 4 Dicembre. Si trattò di un evento rarissimo perché congiunzioni triple tra Giove e Saturno si ripetono ogni 120 anni ma occorrono circa 800 anni perché il fenomeno si ripeta in una costellazione importante per gli Ebrei come quella dei Pesci.

Questo avvicinamento dei due pianeti sviluppatosi per un periodo di tempo così lungo da accompagnare i Magi durante tutto il loro viaggio, sembra davvero essere un ottimo candidato per l’evento celeste descritto nel Vangelo di Matteo. Anche perché in questi ultimi anni su questo evento sono venute, attraverso simulazioni computerizzate, conferme sempre più convincenti. Una ragione in più per osservare con occhi diversi il ripetersi ‘moderno’ di questo fenomeno nella notte del prossimo 21 Dicembre 2020.

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Pubblicato il 09 Dicembre 2020
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