Il Covid allenta e le altre malattie incombono: weekend sovraffollato al pronto soccorso di Varese

Fine settimana difficile per gli operatori del PS varesino con molti pazienti in attesa di un posto in reparto "covid negativo". Lunedì mattina, aperti 50 letti dopo la sanificazione del reparto

sala operatoria covid pronto soccorso varese

Si allenta l’emergenza covid e torna la barellaia del pronto soccorso. È stato un weekend intenso per gli operatori del PS del Circolo di Varese che si sono trovati a gestire una situazione di sovraffollamento.

Il motivo non è tanto nei numeri, sempre al di sotto della media annuale, ma sulla capacità di ricoverare pazienti con problematiche differenti dal coronavirus.

L’azienda ospedaliera varesina vede solo negli ultimi giorni un calo di attività legato alla pandemia. Il ritorno alla “normalità ospedaliera” però sta procedendo a una velocità inferiore al previsto. Dopo una decina di giorni di stallo con il numero di pazienti che non scendeva al di sotto di 470, la scorsa settimana è ricominciata la chiusura di letti “covid+” tant’è che questa mattina i ricoverati erano 428. Il programma di riconversione dei reparti, in gran parte dedicati ai contagi da SarsCoV2, è stato definito ma richiede tempo per la sanificazione.

Questa mattina, come annunciato, è stata riaperta un’ala di un piano del monoblocco con una cinquantina di letti “covid-“ per permettere di accogliere le persone in attesa sulle barelle in pronto soccorso.

Sabato e domenica la richiesta di soccorso di persone soprattutto anziane con patologie serie ha creato non poche difficoltà al personale che ha dovuto coinvolgere le barelle delle ambulanze per mancanza di letti dove accogliere i nuovi ingressi.

Si è trattato di una situazione particolare: dopo settimane dove gli accessi, pur contenuti attorno agli 80/90 casi al giorno, erano nel 45% dei casi per patologie respiratorie da Covid, ora la percentuale è scesa all’11%. L’inversione di tendenza non è andata di pari passo con il ripristino dei reparti “puliti” che hanno bisogno di una procedura più lunga e complessa legata alla sanificazione.

L’Asst Sette Laghi sta pianificando il ritorno alla normalità, dando precedenza all’attività chirurgica sospesa da settimane, aumentando appena possibile le sedute operatorie. Per questo motivo è stata liberata la “ricovery room” che è stata sanificata per tornare a svolgere la sua funzione in abito chirurgico. Attualmente ci sono ancora 22 pazienti in terapia intensiva e una ventina con la Cpap.

Il ritorno alla normalità, dunque, richiede tempo e attenzione a tutti i segnali legati alla pandemia: l’ospedale di Luino è “covid free” da alcuni giorni e anche il presidio di Cuasso non ha più ricoverati anche se rimane sempre a disposizione. L’Ondoli di Angera e il Galmarini di Tradate stanno riducendo l’attività “covid”.

I numeri sono ancora elevati per pensare a una riconversione veloce con il ritorno alla normalità e la possibilità di curare tutte le altre patologie che pretendono assistenza.

Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it

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Pubblicato il 14 Dicembre 2020
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